Altalena spread, le turbolenze politiche infiammano la Borsa

Lo spread continua a salire e supera la soglia dei 225 punti base. Parte forte la Borsa di Milano, poi rallenta

MILANO (Alfredo Stella) – Verrebbe il mal di mare ad assecondare l’andamento ondivago delle borse. Sale lo spread a 225 punti raggiungendo i massimi livelli dal gennaio 2014, per un rendimento del decennale italiano al 2,6%. Anche le reazioni degli investitori non si fanno attendere. Si rafforza l’euro causa lo sbarramento della strada nei confronti di un esecutivo scettico verso la costruzione della moneta unica.

La divisa unica apre in rialzo sopra 1,17 dollari, ma a metà giornata è già tornata sotto quella soglia. Tensioni anche nell’asta del Tesoro di Btp indicizzati all’inflazione con scadenza a 5 e 10 anni: il rendimento lordo del decennale balza all’1,28% dallo 0,47% dell’asta di aprile e quello del quinquennale è salito a -0,05% da -0,43% del collocamento di marzo. Assegnato l’importo massimo prefissato di 1,25 miliardi di euro a fronte di richieste superiori ai 3 miliardi. Venduti anche Ctz a 24 mesi per 1,75 miliardi (massimo importo previsto) con il tasso in aumento allo 0,35% da -0,275% di aprile.

Ray Attrill

Una spia della paura degli investitori su quel che possa accadere nel breve periodo al Paese. Sensazioni acuite dall’alert lanciato da Moody’s, con la minaccia di una bocciatura sul rating. Una evenienza che è per il momento rimandata, visto che si poggiava sui dubbi dell’agenzia circa il budget che avrebbero potuto firmare insieme Lega e M5s. “Entriamo in un periodo di grande incertezza, andando verso le elezioni anticipate – ha commentato Ray Attrill, strategist della National Australia Bank di Sydney – Prevale la rassicurazione che l’Italia non avrà, almeno per ora, un ministro delle Finanze dichiaratamente euroscettico”.

Vincenzo Boccia

“Senza l’euro sarebbe la fine dell’Italia. L’uscita dall’euro è una cosa assurda e inconcepibile, sarebbe la fine dell’Italia in termini economici, non scherziamo su queste cose”.‎ Lo ha detto il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, a margine dell’assemblea degli industriali varesini. “Serve un’economia forte e una politica forte, serve avere chiaro che abbiamo bisogno di un governo che sia, abbiamo già chiarito, a vocazione europeista che non significa non affrontare le grandi riforme di cui l’Europa ha bisogno (…) serve un governo che abbia una grande attenzione per il lavoro e l’occupazione. Siamo in un momento delicato della vita del Paese, non dobbiamo fare errori, dobbiamo anche moderare i termini”.

Moderare i termini

“L’appello alla politica – aggiunge – è moderare i termini, elevare il confronto serrato tra loro, ma cerchiamo di non andare oltre, perché è una fase delicatissima e uno spread che aumenta per errori che potremmo fare come Paese dal punto di vista tattico di politica economica lo pagherebbero le imprese e le famiglie italiane e in questo momento nessuno se lo può permettere”.

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