Sale lo spread. La tensione al governo fa tremare i mercati

ROMA – Continua ad essere in crescita il divario tra titoli italiani e titoli tedeschi. È quello ‘Spread tra Btp e Bund che, oltre ad essere un dato squisitamente tecnico, fa aumentare in maniera direttamente proporzionale il pessimismo per il futuro economico del nostro Paese.

L’andamento dello spread

Lo spread è infatti in rialzo in avvio di scambi sui mercati dopo la lettera di risposta dell’Italia alla Ue sui conti pubblici. Il differenziale di rendimento tra il decennale italiano e tedesco, che venerdì aveva chiuso a 287 punti base, continua ad allargarsi. Attualmente ha raggiunto i 290 punti base, molto vicino dunque al massimo toccato recentemente di 292 punti. Già due giorni fa l’andamento non era stato poi così differente da quello attuale. Il rialzo, infatti, si era manifestato apertamente raggiungendo nel corso della giornata 293 punti base, con un rendimento del decennale attestatosi a 2,66 punti di percentuale. Anche Piazza Affari aveva chiuso in negativo, con l’indice Ftse Mib che aveva ceduto lo 0,73% a 19mila 802 punti. Chiusura debole anche per le principali Borse europee nell’ultima seduta del mese di maggio: Parigi aveva ceduto lo 0,79% a 5207 punti, Francoforte l’1,45% a 11729 punti e Londra lo 0,78% a 7161 punti.

Cosa significa?

I dati nostrani fanno riflettere eccome. Perché lo spread misura la differenza di affidabilità tra i titoli italiani e quelli tedeschi presi come strumento di paragone. Se esiste uno spread tra i due significa che chi compra quei titoli pensa che la Germania sia più affidabile dell’Italia. Se aumenta lo spread, significa che aumenta la diffidenza sull’Italia per cui gli investitori non si fidano e si sbarazzano dei titoli italiani. Più li vendono, più lo spread sale. Quando gli interessi schizzano troppo in alto, il costo per lo Stato può diventare insostenibile e questo porta ad un effetto anche sulle banche: più sale e più il sistema del credito rischia di saltare

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