MILANO (Marco Maffongelli) – Giornata ancora una volta convulsa a Piazza Affari, con lo Spread, il differenziale tra i Btp e i Bund tedeschi, che sfiora anche i 200 punti prima di ridiscendere (attestandosi comunque oltre quota 190) e l’indice Ftse Mib che chiude con il segno negativo.
Avvio positivo, poi sale l’incertezza
Eppure la giornata era iniziata con il piede giusto. Le parole del premier ‘in pectore’ Giuseppe Conte erano state accolte positivamente da Piazza Affari. Lo Spread era anche sceso sotto quota 190. A far preoccupare i Mercati sono state le dichiarazioni del leader della Lega Matteo Salvini, in merito alla posizione del papabile ministro dell’Economia, Paolo Savona. Quest’ultimo, infatti, è ritenuto un ‘euro-scettico’. Ma non solo. Oltre a blindare Savona, infatti, il segretario del Carroccio ha anche risposto alle critiche provenienti, anche nei giorni scorsi, dall’Unione Europea ribadendo che “intendo fare l’opposto di quello che l’Ue ha minacciato ai governanti italiani negli ultimi anni”. A quel punto lo Spread torna a salire, raggiungendo quota 195 punti. E non aiutano i dubbi mossi da Confindustria sul ‘contratto di governo’, in merito alla “scarsa chiarezza sulla risorse”.
Ad influenzare i Mercati anche la decisione del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di non partecipare all’incontro con il presidente della Corea del Nord Kim Jong-un.
Lo Spread si attesta a quota 191
Alla fine della giornata lo Spread si attesta a quota 191 (ieri si era fermato a quota 189), mentre Piazza Affari chiude con il segno meno (-0,71%, a 22.749 punti). Ad incidere negativamente sull’indice Ftse Mib anche la richiesta di un’indagine sulle importazioni di automobili: chiusura negativa per Fca (-1,84%) e Pirelli (-1,75%). Male anche il settore dell’energia con Saipem a -3,07% e Italgas a -2,84%.
Segno meno anche per le altre Borse europee: Francoforte chiude a -0,94%, in scia Londra che conclude le contrattazioni con un -0,92%. Meglio va sicuramente Parigi a -0,31%.