Spunta l’accordo segreto Malta-Tripoli per riportare i migranti in Libia

A rivelarlo è il giornale Times of Malta, che parla di accordo di "mutua cooperazione" siglato tra l'esercito della Valletta e la guardia costiera libica

Foto LaPresse / AFP

MILANO – Spunta un accordo segreto far Malta e Tripoli. Avrebbero stretto un patto in base al quale le Forze armate maltesi si coordinerebbero con la guardia costiera libica per intercettare i migranti diretti verso l’isola e riportarli in Libia.

L’accordo di mutua cooperazione

A rivelarlo è il giornale Times of Malta, che parla di accordo di “mutua cooperazione” siglato tra l’esercito della Valletta e la guardia costiera libica. Con il funzionario governativo Neville Gafà come intermediario. Il quotidiano maltese pone in evidenza la figura di Gafà, accusato in precedenza di comportamenti illeciti e controversi. Tra cui legami con un leader delle milizie libiche che gestisce estorsioni e centri di detenzione privati. Come controversa, peraltro, è anche l’attività della guardia costiera della Libia. “Abbiamo raggiunto quello che potreste chiamare un’intesa con i libici: quando c’è una nave diretta verso le nostre acque, le forze armate maltesi si coordinano con i libici che la prendono e la riportano in Libia prima che entri nelle nostre acque e diventi nostra responsabilità”. Lo ha dichiarato una fonte a Times of Malta.

Le accuse alla guardia costiera libica

La guardia costiera libica è stata accusata di violazioni dei diritti umani tra cui tortura, ostacolo alle attività di salvataggio delle organizzazioni umanitarie, legami con le gang del traffico di esseri umani. Fonti interpellate dal giornale maltese giustificano l’intesa in quanto – sostengono – si basa sul modello di quella già raggiunta tra Libia e Italia.

Immediata l’accusa della ong che si occupa di soccorso ai migranti Alarm Phone che stigmatizza l’accordo come grave violazione del diritto. “Sebbene non sia una sorpresa – sottolinea – ora è confermato che le autorità maltesi coordinano le intercettazioni in collaborazione con la Libia. Questo impedisce alle persone in fuga da una zona di guerra di raggiungere un porto sicuro e viola le convenzioni internazionali sui diritti umani”.

L’accordo fa già discutere

La Valletta ‘puntella’ l’accordo che fa già discutere. Un portavoce del primo ministro maltese spiega che incontri bilaterali vengono continuamente condotti da Malta su base regolare. E assicura che il Paese “rispetta sempre” le convenzioni e le leggi internazionali. “L’Ue – dichiara – si spende attivamente a favore del rispetto delle istruzioni delle competenti autorità europee che sono contro l’ostruzione delle operazioni condotte dalla guardia costiera libica, che è finanziata ed addestrata dall’Unione europea per la gestione dei migranti e contro il traffico di esseri umani”.

L’intesa firmata a Malta

Rassicurazioni di La Valletta a parte, la notizia dell’accordo qualche imbarazzo potrebbe crearlo, visto che proprio a Malta a settembre era stato firmato l’accordo fra cinque Paesi Ue, oltre a La Valletta, Francia, Germania, Finlandia e anche Italia. Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana usa toni durissimi. E parla di “spregio” al diritto internazionale con l’unico obiettivo “di non avere grattacapi anche se ci sono esseri umani a rischio della vita”. E chiede alla Ue e agli organismi internazionali, a partire dall’Onu, di avviare una commissione di inchiesta, perché “formalizzare i respingimenti, che sono illegali, è un’ombra pesante sul governo maltese”.

(LaPresse/di Laura Carcano)

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