Stadio della Roma, Virginia Raggi a colloquio per un’ora con i pm

Il sindaco di Roma ascoltato dagli inquirenti come persona informata sui fatti nell’ambito dell’inchiesta sul progetto del nuovo stadio della Roma. Nessun commento all’uscita dal palazzo della procura

Virginia Raggi
Foto Fabrizio Corradetti/LaPresse
ROMA – Convocata in procura come persona informata sui fatti, Virginia Raggi è rimasta un’ora circa a colloquio con i pubblici ministeri titolari dell’inchiesta sullo stadio della Roma. Al termine dell’audizione nessuna dichiarazione. L’aria è grigia sulla Capitale perché la bufera giudiziaria ha messo a repentaglio un progetto  – quello dell’edificazione del nuovo impianto sportivo dei giallorossi – in cui credevano in tanti. In particolare i tifosi, ma anche il presidente James Pallotta e la stessa amministrazione. “Se non ci sono irregolarità” si può andare avanti, aveva affermato la Raggi. Ma il condizionale, adesso, è d’obbligo. L’inchiesta, come accade spesso quando si parla di appalti e presunta corruzione, si sta allargando lentamente come una macchia d’olio; insinuandosi negli interstizi del sistema sportivo italiano e sfiorando il Coni.
L’incontro tra la Raggi e il dg della Roma Baldissoni
C’è stato un incontro tra il sindaco Raggi e il dg della Roma, Mauro Baldissoni, al fine di definire il da farsi. Lo stadio si farà se dalle ispezioni non risultano irregolarità. Il progetto iniziato nel 2102, subirà quanto meno un pesante rallentamento. Intanto continua il tourbillon di commenti e reazioni, una sorta di botta e risposta a distanza tra varie parto politiche.
Botta e risposta a distanza tra le forze politiche
Non sappiamo se Virginia Raggi al termine dell’incontro in Procura uscirà ancora come persona informata dei fatti o come indagata, sicuramente è impensabile che possa fare la vittima e atteggiarsi a ‘parte lesa’. L’unica ‘parte lesa’ di questa vicenda è la città di Roma”, ha dichiarato dichiara il senatore Marco Marsilio, portavoce regionale del Lazio di Fratelli d’Italia. 
Rincara la dose il senatore del Pd Stefano Collina: “Che Roma sia parte lesa non c’è dubbio, ma essendo stata la Raggi che ha nominato Lanzalone a Roma, la responsabilità politica è tutta sua e del M5S: Raggi si dimetta”. I capigruppo del Movimento 5 Stelle di Camera e Senato, Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli, fanno invece quadrato attorno al primo cittadino della Capitale: “Basta bugie contro Virginia Raggi. Il sindaco di Roma e il Comune non sono coinvolti nell’inchiesta sullo Stadio. Lo ha dichiarato due giorni fa il procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo; ma questa importante specifica viene ignorata e la stampa ha inventato in malafede un ‘sistema Raggi’ che non esiste. A Virginia Raggi va tutto il sostegno del Movimento 5 Stelle. Cambiare una città eredidata in macerie e con le fondamenta marce non è una passeggiata; questo lo abbiamo sempre saputo ed è da stimolo ogni giorno di più per non mollare”.

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