Stangata per il clan Sorianiello al rione della ’99’. A Giuseppe Mazzaccaro 20 anni

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Alfredo Sorianello e Giuseppe Mazzaccaro

NAPOLI – Stangata per il clan Sorianiello, arrivano le condanne in Appello per il gotha dei Sorianiello. Secondo gli inquirenti, è stata duramente colpita l’intera linea di comando della vecchia guardia della cosca. Condannato a venti anni di reclusione Giuseppe Mazzaccaro detto Peppe della 99, ritenuto ai vertici del clan. E i Troncone ora hanno campo libero per avanzare nelle palazzine del rione della 99 in via Catone. Ma nel dispositivo ci sono anche riduzioni di pena il processo d’Appello a carico del clan Sorianiello, il potente gruppo noto per aver gestito un vasto e redditizio traffico di stupefacenti tra Napoli e la provincia, con la sua roccaforte strategica nel Rione Traiano, precisamente nella famigerata “99” di via Catone.

Nonostante la Direzione Distrettuale Antimafia (DDA, con i PM Sepe e Prisco) avesse ottenuto in primo grado condanne durissime (quasi quattro secoli di carcere complessivi) con le accuse, a vario titolo, per associazione a delinquere, spaccio, possesso di armi, la Corte
d’Appello ha accolto in diversi casi le argomentazioni della difesa, riconoscendo in particolare il vincolo della continuazione con precedenti sentenze. Giuseppe Mazzaccaro, difeso dagli avvocati Leopoldo Perone e Claudio Davino, ha visto la sua pena scendere grazie al riconoscimento della continuazione con altre condanne, pur rimediando vent’anni di reclusione. Una delle riduzioni più significative ha riguardato Carmine Fenderico, la cui condanna è passata da 20 a 15 anni. Fenderico era già noto per il suo coinvolgimento nell’omicidio di
Desmond Oviamwonyi e nel tentato omicidio di Morris Joe Iadhosa, avvenuti a Castel Volturno nel 2020. Riduzioni anche per Simone Cimarelli (da 19 a 14 anni) e per Antonio Di Napoli (da 20 a 11 anni e sei mesi).

La strategia difensiva, che ha coinvolto un ampio collegio di legali tra cui spiccano gli avvocati Leopoldo Perone, Claudio Davino, Rocco Maria Spina, Fabio Segreti e Nicola Pomponio, si è rivelata determinante per molti imputati. Tra le altre condanne 11 anni per Emanuele Bevilacqua, 11 anni Nicola Caruso, 13 anni mesi per Silvio De Rosa, 10 e 11 anni per Angelo e Paolo Sansò. Le condanne confermano
comunque la struttura militare del clan, che avrebbe agito su direttive precise di Alfredo Sorianiello. In primo grado erano state comminate condanne per 370 anni di carcere per presunti boss e gregari del clan Soraniello.

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