Roma, 20 apr. (LaPresse) – “Mi sono difeso da un’accusa che ritenevo ingiusta e costruita come un teorema vale a dire ‘quando noi non riusciamo a distruggere la mafia, c’è anche la responsabilità dello Stato’. Non contesto che ci possa essere anche una responsabilità dello Stato, però io ho fatto il ministro dell’Interno con grande determinazione, l’arresto di Riina avvenne sei mesi dopo la mia nomina a ministro”. Così al Tg1 l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino, assolto con formula piena nel processo sulla trattativa Stato-Mafia. Da servitore dello Stato si è sentito tradito dallo Stato? “No, tradito dallo Stato no, ingiustamente accusato sì. Io ritengo che lo Stato non può scendere a trattative, questo era il mio convincimento e questo è stato il mio comportamento conseguente”, ha replicato.