NAPOLI – Un contatto diretto per cominciare una fase di disgelo, ancora una settimana di attesa per entrare nel vivo di una trattativa vero e propria. I segnali dell’ultimo mese hanno ammorbidito non poco la posizione del Partito democratico a livello nazionale, e specie di Elly Schlein, sul caso Campania. La forza dei moderati e dei gruppi legati al governatore uscente, Vincenzo De Luca, è emersa chiaramente dalle ultime Amministrative. E questo è stato un primo segnale importante. Il secondo è la crescente necessità per il centrosinistra di assestare un colpo duro alla coalizione al governo del Paese alle prossime Regionali. E perdere la Campania farebbe saltare in aria il piano. E con De Luca che marcia in direzione ostinata e contraria, perdere in Campania potrebbe diventare una prospettiva molto concreta visto che il governatore, secondo sondaggi, proiezioni e anche secondo alcune segreterie dei partiti, è capace di spostare il 20% dei consensi.
E allora c’è da discutere, da riflettere, su come tenere insieme una coalizione che senza De Luca perderebbe l’area moderata a vantaggio della destra. E così Schlein e De Luca si sono sentiti per cominciare a ragionare. Il primo nodo da sciogliere è quello del candidato. L’unico che poteva giocarsi la partita anche senza De Luca poteva essere il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che però con l’America’s Cup all’orizzonte, il ruolo da commissario di Bagnoli e da presidente Anci, non ha alcuna intenzione di svestire la fascia tricolore. Sfumata questa opzione, a Elly Schlein e al suo partito non resta che tenersi al tavolo con quello che fino a poco tempo fa consideravano uno dei ‘cacicchi’ di cui liberarsi. De Luca continua a dire ai suoi “di avere fede” e pian piano il vento sta girando in suo favore. Il primo nodo da sciogliere sul tavolo di qualsiasi trattativa sarà il nome del candidato alla presidenza della Regione.
Escluso Manfredi, per le motivazioni già indicate, il nome più probabile per il campo largo è quello di Roberto Fico. Ma con De Luca i rapporti non sono esaltanti, per usare un eufemismo. E per l’ex presidente della Camera potrebbe essere molto importante il risultato del referendum sul lavoro e e sulla cittadinanza. Fico, infatti, in queste settimane si sta spendendo non poco per le ragioni del Sì e per portare gli elettori alle urne, nel tentativo di raggiungere il quorum. Qualora in Campania non venisse raggiunto, non sarebbe un buon segnale per la corsa alle Regionali per Fico che De Luca non vuole in campo. Chiaramente il nome preferito dal governatore uscente, e che avrebbe anche un’ottima capacità di includere, sarebbe quello di Fulvio Bonavitacola.
Ma per Schlein schierare il vicegovernatore uscente sarebbe un segnale di continuità persino eccessivo, dal profumo di resa (ragione per cui va escluso anche il nome del figlio del presidente, Piero). Ecco perché, anche per dare spazio ai 5 Stelle sul tavolo nazionale, potrebbe tornare di gran moda il nome di Sergio Costa, gradito da una parte e dall’altra. A giocare a favore del campo largo, o larghissimo se si dovessero trovare i giusti compromessi, il fatto che il centrodestra non è riuscito a giocare d’anticipo e schierare un candidato unitario forte, facendo cominciare così la campagna elettorale con largo anticipo. Questo consente al centrosinistra di avere ancora un po’ di tempo per smussare angoli e vecchi rancori e provare a mettere tutti d’accordo. Per trovare il compromesso tra la voglia di novità di Schlein e la necessità di continuità sul lavoro fatto invocata da De Luca.