Stordita dopo un drink analcolico: 18enne violentata nella zona universitaria a Napoli

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Piazza San Giovanni Maggiore

NAPOLI – Paura nei vicoli ai Decumani. Violenza sessuale su un studentessa in piena zona universitaria. La 18enne è stata medicata all’ospedale Cardarelli, dove è intervenuta la polizia: qui ha spiegato che aveva trascorso la serata con amici in largo San Giovanni Maggiore nel cuore della zona universitaria. E’ successo tutto in pochi minuti nel corso della serata. Ha conosciuto un ragazzo e con lui ha preso un drink analcolico. All’improvviso si è sentita stordita e ha cominciato ad avere ricordi annebbiati. Da quel momento in poi ricorda poco. M. F. si è risvegliata a casa stordita: ha visto delle macchie di sangue negli indumenti intimi e il padre l’ha accompagnata al Cardarelli, dove i medici hanno accertato l’aggressione e le hanno diagnosticato una prognosi di 45 giorni. Poi le indagini del commissariato e della squadra mobile. La polizia sta visionando le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza a largo San Giovanni Maggiore. E’ una area molto frequentata dagli studenti nei fine settimana e videosorvegliata. Da qui partono gli accertamenti degli agenti per individuare il responsabile: un coetaneo della ragazza.

Intanto i poliziotti raccolgono le informazioni e le dichiarazioni dei testimoni, per ricostruire la vicenda. Hanno rintracciato e parlato a lungo con gli amici della 18enne, i ragazzi con i quali era uscita e si era incontrata in piazza. Ma l’aggressore non fa parte della comitiva: lo ha conosciuto durante la serata e ha accettato di bere qualcosa con lui. Ricorda bene di aver ordinato una bevanda analcolica, è quasi impossibile che le abbia provocato giramenti di testa, o altro. L’ipotesi a ‘caldo’ degli investigatori è che sia stata usata la droga dello stupro, potrebbe essere stata messa nella bevanda offerta alla ragazza. E’ una ipotesi sul tavolo degli inquirenti in queste ore.

Intanto gli esperti della polizia scientifica hanno effettuato un sopralluogo in largo San Giovanni Maggiore. Secondo il racconto della ragazza, la violenza si sarebbe consumata in una zona buia e isolata, all’angolo tra piazza San Giovanni Maggiore e vicoletto II San Giovanni Maggiore. Alle spalle di una chiesa. Adesso gli investigatori danno la caccia al responsabile della violenza e la svolta potrebbe arrivare dai filmati delle telecamere di sicurezza e dal racconto della vittima. L’intervento delle forze dell’ordine è scattato nel pomeriggio di domenica, dopo la denuncia della ragazza alla polizia. Gli agenti hanno raccolto i primi elementi dopo il sopralluogo e inviato una dettagliata informativa alla procura della Repubblica, che coordina le indagini. Sviluppi potrebbero arrivare già nelle prossime ore. Intanto la questura ha disposto
dei controlli approfonditi e servizi anche in borghese in piazza San Domenico Maggiore nei fine settimana. Qui si radunano centinaia di ragazzi ed è una delle principali zone della movida nei vicoli del centro storico. Con ogni probabilità l’autorità giudiziaria disporrà nuove verifiche, per ricostruire la vicenda nei dettagli. La polizia sta raccogliendo informazioni e visiona i filmati delle telecamere di sicurezza per chiudere il caso nel più breve tempo pos- sibile.

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