Strage della gelosia a Forio. Il killer suicida denunciato poche ore prima degli spari, Lyudmila operata

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Lyudmyla Velykgolova, Nunzio Russo Spena e Antonio Luongo

FORIO D’ISCHIA – Quella che doveva essere una serena vacanza di Ferragosto su un’isola accogliente e festosa si è trasformata in un pomeriggio di terrore e morte, orchestrato con una lucidità agghiacciante da un uomo di 69 anni, accecato dalla gelosia. La strage di Forio non è stata il frutto di un raptus improvviso, ma il culmine di un piano diabolico, alimentato da un’ossessione che, come un cancro, ha divorato Antonio Luongo, spingendolo a una spedizione punitiva contro la sua ex moglie, la sua famiglia e la sua nuova felicità. Tutto ha avuto inizio a Pomigliano d’Arco, dove Antonio Luongo, operatore ecologico in pensione, di Pianura, ha pianificato ogni singolo dettaglio del suo viaggio della vendetta. Aveva individuato il momento e il luogo perfetti: Forio d’Ischia, dove la sua ex moglie, Lyudmyla Velykgolova, 42 anni, si trovava in vacanza con i genitori e il suo nuovo compagno, Nunzio Russo Spena.

L’arma del delitto, una pistola Beretta con la matricola abrasa e detenuta illegalmente, è stata accuratamente nascosta tra i bagagli,
pronta per essere usata. Una volta sbarcato, Luongo ha noleggiato un’auto e si è diretto verso la zona del Cuotto. L’ultimo, glaciale atto di premeditazione è stato squarciare le gomme dell’auto di Russo Spena, per assicurarsi che non ci fosse via di fuga. Il pomeriggio di sangue, quello di sabato, è stato preceduto da un’ombra inquietante. Già nella mattinata, Luongo era stato notato nei pressi dell’abitazione della sua
ex suocera, Zinoviya Knihnitska, 62 anni, la donna che aveva ospitato la coppia in vacanza. La sua presenza, sospetta e persistente, era stata segnalata ai carabinieri dai familiari, che avevano intuito qualcosa di sinistro nei suoi movimenti. E i carabinieri si sono anche recati sul posto, con Luongo che è andato via.

L’ex moglie, Lyudmyla, nella tarda mattinata, ha presentato una denuncia formale contro l’ex marito per intimidazione, non sapendo che
il suo gesto sarebbe stato un ultimo, disperato tentativo di salvezza, arrivato pochi istanti prima che il killer mettesse in atto la sua furia omicida. Intorno alle 18:30, la strada provinciale Panza, in quel momento affollata di turisti e vacanzieri, si è trasformata in un teatro di guerra. Luongo è sbucato all’improvviso, armato di pistola, e ha aperto il fuoco con estrema freddezza. Le prime vittime sono state Nunzio Russo Spena, operaio di 49 anni, e Zinoviya Knihnitska, sua ex suocera. I due sono stati crivellati di colpi a bruciapelo, davanti all’ingresso di un hotel, senza possibilità di scampo. La scena si è tramutata in un incubo: Lyudmyla, il vero obiettivo del killer, ha tentato una fuga disperata, correndo verso il portone di casa, ma Luongo l’ha raggiunta in un vicolo cieco. L’uomo ha svuotato su di lei una scarica di ben sei proiettili, colpendola al petto, al collo, alle braccia e alla mano, per un’esecuzione che sembrava un’opera di macabra arte.

Credendo di aver portato a termine la sua missione omicida, Luongo ha rivolto l’arma contro sé stesso e ha premuto il grilletto, ponendo fine
alla sua vita. Mentre i passanti fuggivano in preda al panico, nascondendosi nei bar e negli hotel vicini, i soccorsi e le forze dell’ordine sono
arrivati sul posto. Il bilancio è stato drammatico: due morti sul colpo e Lyudmyla Velykgolova, ancora in vita, seppur in condizioni gravissime. Trasportata d’urgenza all’ospedale di Ischia, è stata stabilizzata e sottoposta a un delicato intervento chirurgico prima
di essere trasferita in eliambulanza all’ospedale Cardarelli di Napoli.

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