MATERA – La notizia del naufragio è arrivata fino in Basilicata
(clicca qui per leggere). E non poteva essere altrimenti. Centodiciassette morti in mare sono una tragedia: sono un pugno nello stomaco, per l’Italia e per l’Europa. Così mentre si festeggia la nuova ‘capitale della cutura’ bisogna trovare lo spazio anche per una riflessione. A farla, a Matera (clicca qui per leggere) è stato il capo del Governo.
“Sono rimasto scioccato da questa nuova strage – ha dichiarato Giuseppe Conte. – Siamo più convinti di prima che è necessario contrastare il traffico di essere umani. Come premier non avrò pace fino a quando questi trafficanti, uno a uno, non saranno assicurati alla Corte internazionale penale”.
A fargli eco è stato anche il ministro dell’Interno. “Una riflessione – ha detto Salvini in un video pubblicato sui social (clicca qui per leggere l’intervento integrale)– tornano in mare davanti alla Libia le navi delle Ong, gli scafisti ricominciano i loro sporchi traffici, le persone tornano a morire. Ma il ‘cattivo’ sono io. Mah…”
L’Unhcr, dopo quello al largo di Tripoli, ha dato notizia di un altro naufragio: la strage, stavolta, si è verificata nel mare di Alboran. Cinquantatré le vittime. Salgono a 170, dunque, le persone annegate solo negli ultimi due giorni.
E’ andata bene, invece, ad altre due imbarcazioni avvistate da un velivolo spagnolo di Eunavformed-Sophia. La guardia costiera libica è riuscita a riportare sulle coste i gommoni.
La Sea Watch, invece, è riuscita a mettere al sicuro 47 persone a bordo di un gommone. Rischia di attivarsi un altro ‘caso’. La Ong non ha ancora ricevuto indicazioni a quale porto attraccare.