Su Bagnoli le mani di un nuovo boss. Gli Esposito-Calone-Marsicano, decimati dai blitz, hanno perso il dominio

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Christian Maiorino

NAPOLI – Bagnoli quartiere popolare a ovest di Napoli, sta vivendo un cambiamento radicale nello scenario criminale locale. I reduci dei clan storici, come gli Esposito, sembrano essere stati messi definitivamente da parte, mentre dei Giannelli non resta ormai più alcuna traccia. Questo vuoto di potere ha lasciato spazio a un nuovo gruppo emergente: i Maiorino. Secondo le ultime ricostruzioni degli uomini della Squadra Mobile guidati dal capo Giovanni Leuci e dal vice questore Giuseppe Sasso, le attività criminali tradizionali – dalle piazze di spaccio alla riscossione di estorsioni, fino al controllo dei parcheggiatori abusivi – sono ormai saldamente nelle mani dei Maiorino. Il clan, fino a poco tempo fa considerato minore nel panorama della criminalità organizzata napoletana, sta consolidando il proprio potere con una rapidità impressionante, approfittando della debolezza dei gruppi storici.

Le dinamiche di questa nuova leadership criminale condotta, secondo le accuse, da Christian Maiorino, non si limitano al traffico di droga. L’azione dei Maiorino si estende a estorsioni sistematiche ai danni di attività commerciali e gestioni illecite di spazi pubblici, come i parcheggi. La capacità di imporre il proprio controllo senza incontrare una resistenza significativa riflette non solo la forza organizzativa del
gruppo, ma anche la realtà di un quartiere che, dopo decenni di dominio dei clan storici, si trova ora a fare i conti con un nuovo equilibrio criminale.

Gli Esposito, un tempo riferimento indiscusso nel quartiere, sembrano oggi silenziati, incapaci di mantenere il controllo delle attività criminali. La sparizione dei Giannelli conferma la trasformazione in atto: il proprio controllo su piazze di spaccio e territori che fino a i vecchi clan, incapaci di rinnovarsi, lasciano il passo a realtà più giovani e aggressive. Per le forze dell’ordine, la situazione presenta sfide nuove e
complesse. La natura frammentata del potere criminale rende difficile prevedere le mosse dei Maiorino, che operano con rapidità e discrezione, consolidando poco tempo fa erano contesi. Questo nuovo equilibrio criminale potrebbe segnare il futuro del quartiere nei prossimi mesi, rendendo ancora più urgente un’azione coordinata tra istituzioni e forze dell’ordine.

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