NEW MEXICO – Si infittisce sempre di più il mistero che circonda la morte di Anna Ruzzenenti, la sub italiana deceduta in Messico. Stando alle informazioni diffuse in queste ore dai media locali, la giovane di 27 anni originaria di Bardolino, in provincia di Verona, avrebbe tentato di suicidarsi.
Messico, in un video la prova delle intenzioni suicide della 27enne
La giovane donna, istruttrice di sub, era partita dall’Italia il 13 dicembre. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato a Playa del Carmen, lungo la Riviera Maya, nella penisola dello Yucatan. La polizia indaga sulle cause della morte, ma in queste ore si starebbe affermando l’ipotesi del suicidio. Una pista che ora gli agenti stanno seguendo dopo che la tv messicana ‘Canal 10’ di Cancun ha postato su YouTube un filmato. Il video, datato 19 dicembre, risale a quando Anna Ruzzenenti era ancora viva. La tv mostra la ragazza accompagnata in spiaggia dal personale del Sistema integrale per lo sviluppo della famiglia (Dif) e dagli agenti della polizia turistica.
La sub italiana aveva infatti espresso agli agenti il desiderio di “vedere per un’ultima volta le onde dei Caraibi messicani” dopo aver “cercato di togliersi la vita annegandosi” davanti a una spiaggia di Playa del Carmen. Secondo la tv, era stata “salvata dal personale della Zona federale marittimo-terrestre” e “portata in ospedale dove i medici sono riusciti a stabilizzarla“. La tv sostiene che dopo il gesto ‘Ana’ doveva essere rimandata in Italia.
Il contenuto del video
Nel filmato si vede chiaramente la giovane sulla spiaggia con indosso jeans, un pullover rosso e uno zaino sulle spalle, camminare verso il mare. Viene poi fermata da una funzionaria del Dif, che la prende per un braccio, mentre un agente di polizia le dice qualcosa. Nel video il telecronista di Canal 10 non fa alcun riferimento alla successiva morte di Anna. La ragazza viene solo descritta come una giovane, “dai capelli biondi e il colorito pallido” che, una volta raggiunta la spiaggia, si è avvicinata all’acqua “attratta dall’incantesimo del mare e sotto un cielo in parte nuvoloso“.
Il servizio sarebbe la prova del riuscito successivo suicidio di Anna, dal momento che in data 19 dicembre la polizia temeva che la ragazza potesse tentare ancora di togliersi la vita. “Non conosciamo quale sia la ragione della tristezza che Anna si è portata dietro dall’Italia”, conclude il cronista. “Ma in base al protocollo vigente, il personale dell’Assistenza sociale del Dif municipale le ha fornito assistenza” e “si è messo in contatto con l’ambasciata italiana affinché venissero a conoscenza dell’accaduto e collaborassero con il suo rientro in Italia“.