ROMA – “Il presidente Conte dovrebbe sapere – e sono convinto che lo sappia – che la più grande dotazione finanziaria di risorse mai stanziata nella storia recente sono state garantite dall’azione del governo Renzi”. Lo dichiara Camillo D’Alessandro, deputato di Italia Viva, a proposito delle dichiarazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte sul piano per il Sud.
“Con il governo Renzi – ricorda – dal 24 aprile 2016 al 17 novembre 2016 sono stati sottoscritti 8 patti per lo sviluppo attraverso lo strumento del Masterplan per il Mezzogiorno in 8 regioni del Sud (Campania, Calabria, Abruzzo, Basilicata, Molise, Sardegna, Puglia, Sicilia) per un totale di 11,5 miliardi di euro. E 7 patti con le città metropolitane (Bari, Reggio Calabria, Messina Palermo, Napoli, Catania, Cagliari) per un totale, 1,83 miliardi di euro. Gli investimenti ammontano dunque a 13,4 miliardi (come da delibera Cipe 26/2016), a cui si aggiungono le risorse serventi da diverse programmazioni e recuperate per ulteriori 25 miliardi.
La tesi del deputato D’Alessandro
Le risorse stanziate hanno riguardato specifiche aree tematiche per interventi concordati con le regioni e le città. In particolare, per: infrastrutture, ambiente, sviluppo economico e produttivo, turismo, cultura, occupazione, inclusione sociale, lotta alla povertà, istruzione e formazione. Ancora, con il decreto legge Mezzogiorno del 2017 è stato introdotto una nuova misura denominata ‘Resto al Sud’. Rivolta ai giovani imprenditori tra i 18 e i 35 anni per il finanziamento di attività al Sud o trasferimento di attività nel Sud. Poi, con il decreto Legge Mezzogiorno del 2016, è stato aumentato il credito di imposta per le Pmi del Mezzogiorno. Con un incremento di 200 milioni per il 2019 e 100 mi per il 2019.
Ancora, con il Decreto Mezzogiorno del 2017 sono state istituite le Zes, prevedendo speciali crediti di imposta e regimi semplificati a favore degli investimenti in quelle aree”. “Forse più che chiedersi che cosa ha fatto Renzi per il Sud, Conte poterebbe informarsi su tutti questi provvedimenti. E collegarli al nuovo piano per il sud annunciato dal Ministero Provenzano, rendendo unica la programmazione”, conclude.
(LaPresse)