Sudan, svolta per la transizione del potere ai civili, 6 morti in un sit-in

Accordo trovato tra i leader delle proteste e i generali al potere

(Photo by MOHAMMED HEMMEAIDA / AFP)

KHARTUM – Cinque dimostranti sudanesi e un maggiore dell’esercito sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco a Khartum. Ore dopo che i leader delle proteste e i generali al potere hanno raggiunto un accordo sulla transizione del potere a un’autorità civile. Migliaia di manifestanti si erano radunati in un sit-in fuori dalla sede centrale dell’esercito. Dove migliaia di persone sono rimaste accampate per settimane. Chiedendo che i militari che avevano preso il potere dopo la caduta di Omar al-Bashir lo cedessero ad autorità civili.

Oltre alle persone uccise, hanno ferito tre soldati e vari dimostranti. Quando “elementi non identificati” hanno sparato contro la folla, secondo il consiglio militare. La commissione medica legata al movimento di protesta ha dichiarato che gli spair hanno ucciso almeno quattro dimostranti. I militari hanno aggiunto di aver “rilevato alcuni infiltrati armati tra i manifestanti”. Secondo il gruppo che unisce i dimostranti, Alleanza per libertà e cambiamento, la violenza è stata organizzata per “disturbare la svolta nei negoziati” con l’esercito, cui viene attribuita.

Lunedì i militari e il movimento di protesta hanno annunciato un accordo per la cessione del potere a un’amministrazione civile. Altri colloqui sono previsti oggi. Anche perché resta da discutere la durata della transizione. I militari vogliono duri due anni, i manifestanti quattro anni. Intanto, la procura generale sudanese ha annunciato che al-Bashir “e altri sono stati incriminati per incitazione e partecipazione nell’uccisione di dimostranti”. Durante le proteste anti-regime che hanno portato alla fine del potere del presidente lo scorso mese. Hanno ucciso novanta persone nelle violenze legate alle proteste, scoppiate a dicembre. Secondo la commissione medica dei dimostranti. Il dato ufficiale parla di 65 vittime.


(LaPresse/AFP)

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