Sulla Tav è scontro tra i tecnici Il Mit attacca Coppola: il suo dossier è un falso clamoroso

Foto LaPresse - Marco Alpozzi

MILANO – Dopo lo scontro dei politici, e degli alleati di governo, sulla Tav, è ora il momento dei tecnici. Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non ha infatti digerito la dichiarazione del professore Pierluigi Coppola, l’esperto che si è dissociato dall’analisi costi-benefici sulla Torino-Lione evidenziando come il dossier presentato dal ministro Danilo Toninelli sia in realtà tutt’altro che oggettivo.

Ero in disaccordo con la metodologia adottata a maggioranza“, aveva precisato l’economista di Tor Vergata ricordando di aver più volte manifestato il suo dissenso con mail e nelle sedi di lavoro.

Una presa di distanza poi concretizzata, all’indomani della pubblicazione dell’analisi, con la presentazione di un ‘controdocumento’ in cui i benefici, nel realizzare l’opera, avrebbero prevalso sui costi per un valore compreso tra 400 milioni e 2,4 miliardi. Tutto il contrario di quanto affermato nel documento del Mit, che ha bocciato la Torino-Lione adducendo perdite fino a 7-8 miliardi.

Nell’ultimo atto dello scontro, il ministero è partito dunque all’attacco di Coppola parlando di un “un falso clamoroso” e di numeri “sparacchiati a casaccio dalla stampa pro-Tav” collegati “all’appunto” del professore romano. Ebbene, per il ministero di Toninelli, “quei numeri rappresentano una grossolana patacca”.

Si tratterebbe infatti di una tabella di cui nemmeno Coppola risulta autore e “che peraltro non è mai pervenuta alla Struttura Tecnica di Missione del Ministero tra la documentazione ufficiale sul dossier”.

Dalle indiscrezioni dei giorni scorsi era emerso come Coppola avrebbe consegnato a Toninelli sei pagine in cui elencava tutti i punti di discussione emersi durante la realizzazione dell’analisi costi-benefici, elementi di disaccordo che lo avevano poi convinto a non firmare il testo finale.

Lo stesso professore in una nota aveva precisato di aver “manifestato le ragioni del mio disaccordo in diversi scambi email con il gruppo di lavoro, e, in presenza, negli incontri organizzati presso la Struttura tecnica di missione, allargati alla segreteria tecnica del Ministro“.

Il nodo principale, che contrappone il testo di Coppola a quello del team di esperti guidati dal professor Guido Ponti, riguarderebbe la ‘presenza’ dei costi del mancato gettito derivante dalle accise sul carburante e dal minor traffico dei mezzi su ruota.

Per il controdocumento, entrambe queste perdite verrebbero recuperate grazie ai benefici che potrebbero derivare dalla realizzazione della Tav in termini di riduzione del tempo di viaggio, di smog, congestione e riscaldamento globale.

Per tutta risposta, il Mit ha fatto sapere di voler accertare l’origine di “questa polpetta avvelenata che ha generato, al di là delle legittime posizioni scientifiche e politiche, un grave inquinamento del dibattito sul Tav“. E accusa la grande stampa di aver strumentalizzato la questione diffondendo “una serie di fake news che meriterebbero una qualche attenzione da parte dell’Ordine dei giornalisti“.

Il tutto, nel silenzio dei big di governo impegnati nel districarsi nel nuovo punto di disaccordo, l’autonomia regionale.

(LaPresse)

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