Milano – “Quando noi abbiamo preso questa decisione, la vicenda Khashoggi non era avvenuta. Io devo dire: se fosse avvenuta la vicenda Khashoggi probabilmente non avrei fatto questa scelta”. Lo ha detto il presidente della Lega Serie A, Gaetano Micciché, ai microfoni di RaiSport, alla domanda se oggi rifarebbe la scelta di giocare la finale della Supercoppa italiana tra Juventus e Milan a Gedda, in Arabia Saudita.
Alla domanda se ha sentito Conte o Moavero Milanesi prima di fare la scelta, il numero uno di via Rosellini Micciché ha risposto: “No, io non ho sentito né il presidente del Consiglio né il ministro degli Esteri. Ho sentito l’ambasciatore italiano in Arabia Saudita diversi mesi fa, che mi ha confermato quello che io già sapevo: che l’Arabia Saudita è un Paese molto importante negli interscambi commerciali con l’Italia. Abbiamo ritenuto di non prendere delle iniziative che non competono al mondo del calcio. Devono essere le istituzioni, eventualmente, che diano indicazioni di segno diverso”.
Intervenendo poi sul fatto che le donne non accompagnate potranno andare allo stadio ma non nello stesso settore degli uomini, Miccichè ha risposto: “Sì, ci sono dei settori dedicati ma fino a poco tempo fa le norme non potevano ad assistere a nessun evento sportivo e noi abbiamo firmato un accordo che prevede per i prossimi cinque anni di far effettuare anche altre due Supercoppe in quel Paese. E io mi auguro che si possa poi arrivare a una piena apertura e a una piena libertà”. Per i soldi si va un po’ ovunque? “Lo trovo un commento non esatto. L’area dei ricavi è quello che mantiene tutto. E’ inutile essere, tra virgolette, ipocriti con ricavi: se non ci sono ricavi, non c’è niente”, ha commentato il presidente della Lega Serie A.
(LaPresse)