GIUGLIANO – Chi si prestava a fare da attore nei falsi incidenti, i medici compiacenti, che rilasciavano i certificati falsi, e gli avvocati che istruivano le pratiche per richiedere il risarcimento alle assicurazioni: tutti ruoli importanti per il funzionamento dell’organizzazione che, secondo la Procura di S. Maria Capua Vetere, sotto la guida dei fratelli Guglielmo e Gianluca Di Sarno, sarebbe riuscita a concretizzare numerosissime truffe tra il 2019 e il 2020. Ruoli essenziali, ma non bastavano. Per consentire al sistema di funzionare era necessario anche chi produceva gli esami diagnostici tesi a conferma quanto affermavano, secondo l’accusa, i camici bianchi compiacenti in servizio ai pronto soccorso. Ed è qui che entrano in gioco quelli che il pm Gerardina Cozzolino ha definito “centri medici fantasma”. Si tratta di strutture, perlopiù attive solo su carta, che rilasciavano esami falsi riguardanti lesioni patite da persone diverse rispetto a quelle che falsamente dichiaravano di essere state coinvolte nei sinistri. I carabinieri sono risaliti a tali strutture analizzando i referti presentati nelle pratiche per i sinistri. Alcuni di loro sono stati prodotti dal centro Athena: la società che la controlla ha sede legale a Qualiano ed è risultata attiva per circa cinque mesi, dal 20 dicembre 2017 al 14 maggio 2018. I militari hanno effettuato un sopralluogo presso la sua sede e hanno riscontrato che non c’era alcun ufficio: quello spazio, al momento del loro passaggio, era occupato da un centro estetico. Inoltre, è risultato sprovvisto di qualsiasi autorizzazione per l’esercizio delle attività sanitarie. Come Athena, anche l’Istituto Fisioterapico Ortopedico (Ifo), stando agli accertamenti dei carabinieri, risultava chiuso. La società era stata ceduta nel 2013 al Centro Medico Radar, che a sua volta l’aveva concessa in comodato d’uso all’Istituto Partenopeo di Riabilitazione srl nel 2015. Il Centro Medico Radar era stato sottoposto a procedura fallimentare e, nel 2014, destinatario di un sequestro preventivo. Il socio accomandatario dell’Ifo è Pasquale Corvino (estraneo all’inchiesta sulle truffe assicurative), ex presidente della Casertana, ora in carcere per scambio elettorale politico-mafioso. Centro fantasma, ritiene la Procura, era anche lo Studio Dioscoride, con sede a Casoria e un’attività ambulatoriale nella frazione San Benedetto di Caserta. Da un controllo effettuato ai due indirizzi non è emerso nulla. Analizzando le denunce dei soggetti coinvolti nei falsi incidenti, i militari hanno notato, inoltre, che molti referti di esami strumentali erano rilasciati pure dal Centro Medico Polispecialistico Albatros, con sede a Trentola Ducenta. La polizia giudiziaria ritiene che tale struttura fosse sprovvista delle autorizzazioni necessarie per operare nel campo sanitario e che, già dal mese di febbraio, risultasse sempre chiusa. Inoltre, il sito internet dell’attività era in costruzione e le utenze intestate a Mariangela Masella. Proprio quest’ultima, interrogata nel corso dell’indagine, ha dichiarato agli inquirenti che Albatros, ma anche i centri medici Omnia di Aversa e Socrate di Qualiano, erano gestiti di fatto da Raffaele Giordano, detto Lello, e dal cognato Paolo Franco. In cambio del suo intestarsi queste attività, i due, disse la donna, le avevano promesso un corrispettivo di 700 euro mensili. I carabinieri hanno svolto accertamenti per identificare le persone indicate dalla Masellla. Risultato? Lello Giordano era il nome d’arte di un cantante neomelodico, conosciuto come Raffaele Santangelo, 59enne di Giugliano. Il cognato, invece, è Paolo Franco, 54enne, anch’egli di Giugliano. Successive attività investigative dei carabinieri hanno portato la Procura di S. Maria Capua Vetere a ritenere riconducibili al cantante e al cognato anche altri centri fantasma, come Athena, CDM X Ray, Salus di Caserta e Studio Medico Indaco che erano stati intestati, oltre alla Masella, anche ad altre persone, tra cui Vincenzo Campanile ed Elio Trombetti D’Orta. L’indagine dei militari dell’Arma ha portato il pm Cozzolino a chiedere l’arresto di 54 indagati. Tra loro ci sono, oltre ai presunti leader dell’organizzazione, ovvero i Di Sarno, anche Santangelo, Franco, Trombetti D’Orta, Campanile e Masella.
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