ROMA – Forza Italia deve ripartire e lo farà da Mara Carfagna e Giovanni Toti. Silvio Berlusconi dà il via al cambiamento nel partito, in vista del congresso che si terrà entro fine anno, e lo fa premiando la lealtà e i risultati della vicepresidente della Camera e riallacciando i rapporti, ridotti ai minimi storici, con il governatore della Liguria. A loro sarà infatti affidato il coordinamento nazionale che porterà a una vera rivoluzione delle regole che fino ad oggi hanno guidato Forza Italia.
Su Carfagna e Toti vigileranno comunque lo stesso ex premier e Antonio Tajani
“Non sono mai stato un uomo di potere – spiega il Cav – . Ci siamo detti che alcune norme dello statuto di Forza Italia vanno modificate, aumentando la contendibilità all’interno del partito dei posti di responsabilità”. Un ticket quindi che non avrà una specifica territoriale ufficiale ma che, è evidente, porterà con sé gli ottimi risultati di Carfagna nel mezzogiorno e nello stesso tempo conserverà il bottino di consensi che Toti custodisce al Nord.
Al loro fianco inoltre lavorerà una sorta di comitato, che stabilirà le regole congressuali e che, sarà formato dai due capigruppo, Maria Stella Gelmini e Anna Maria Bernini. Il tutto sarà certificato il 13 luglio durante il Consiglio nazionale.
Una rivoluzione storica in Forza Italia, con l’ex premier ormai convinto della necessità di un cambiamento, per non mettere a rischio la vita stessa del partito. Berlusconi infatti prima di mettere il sigillo sul percorso da intraprendere ha visto lo stato maggiore azzurro e ha avuto numerose riunioni per capire quale ‘gradimento’ questa scelta avrebbe avuto tra le fila di senatori, deputati e coordinatori regionali.
Ma la vera svolta c’è stata prima della riunione in Senato, quando Giovanni Toti ha varcato la soglia di palazzo Grazioli sotterraneo l’ascia di guerra. Da qui la richiesta di disponibilità a ricoprire l’incarico di coordinatore e da parte del governatore la volontà di trasformare l’evento del 6 luglio a Roma in una occasione di rilancio di Forza Italia.
Con Carfagna invece è bastata una telefonata, durante la quale Berlusconi non ha nascosto di voler premiare non solo i risultati ma la lealtà della deputata azzurra che, nelle difficoltà di un partito in crisi di consensi, non ha mai minacciato la scissione, anzi pur non candidata si è spesa in prima persona nelle elezioni europee.
“Le Cassandre che ci raccontavano paralizzati dall’incertezza e dagli scontri interni, sono state ancora una volta smentite – dice fiera la vice presidente della Camera -. Ne sono felice: non ho mai avuto dubbi sulla capacità reattiva di Forza Italia, ora è il momento di rimboccarci le maniche insieme”. Già giovedì Carfagna e Toti si vedranno per “riempire di contenuti” la nuova fase di Forza Italia. (LaPresse)