ROMA – Oggi il voto alla Camera del tanto discusso taglio dei parlamentari. Una drastica riduzione che porterà gli inquilini di Montecitorio da 630 a 400. La scure si abbatterà anche su Palazzo Madama: da 315 i senatori passeranno a 200.
Conseguenze anche per gli eletti all’estero: i seggi dei deputati passeranno da 12 a 8, i senatori da 6 a 4.
La riforma voluta dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro (M5S), determinerà il cambiamento numerico di rappresentanza: alla Camera andrà 1 deputato ogni 151.210 abitanti (oggi 96.006 ), al Senato 1 senatore per 302.420 abitanti (ora 188.424). E. per renderla attuativa, pena l’azzeramento, la riforma dovrà ottenere 316 voti favorevoli
Spalle al sicuro
Con il taglio dei parlamentari si va a bloccare la XVIII legislatura sulla quale verrebbe stipulata un’assicurazione sulla vita a favore di quei deputati e senatori che non verrebbero rieletti.
Le date
Entro il 7 gennaio è la data entro la quale sarà possibile sapere se “uno dei soggetti indicati dalla Costituzione (un quinto dei membri di una Camera, 500 mila elettori, cinque consigli regionali) chiederà o meno il referendum confermativo”. In caso affermativo il voto passerebbe a maggio-giugno del 2020.
Se il testo dovesse essere confermato, “scatterebbero i 60 giorni concessi al governo per ridisegnare i collegi (la legge delega 51/2019 è già vigente)”. A quel punto il tutto verrebbe prorogato alle soglie dell’autunno, ovvero a settembre.