Taiwan, Blinken: “Cina non prenda in ostaggio i temi globali come il clima”

La Cina non dovrebbe tenere in ostaggio colloqui su questioni di importanza globale come la crisi climatica.

Antony Blinken (Kim Kyung-Hoon/Pool Photo via AP)

MANILA – La Cina non dovrebbe tenere in ostaggio colloqui su questioni di importanza globale come la crisi climatica. A dirlo il segretario di Stato americano, Antony Blinken, parlando in videoconferenza con il suo omologo delle Filippine a Manila, dopo avere incontrato il neo-eletto presidente filippino Ferdinand Marcos Jr, a proposito del taglio del dialogo annunciato ieri da Pechino su più dossier in risposta alla visita a Taiwan della speaker della Camera Usa Nancy Pelosi. “Non dovremmo tenere in ostaggio la cooperazione su questioni di interesse globale a causa delle differenze tra i nostri due paesi”, ha detto Blinken riferendosi a Stati Uniti e Cina, le cui relazioni sono piombate allo stato peggiore da anni. “Altri giustamente si aspettano che continuiamo a lavorare su questioni che contano per la vita e il sostentamento della loro gente come della nostra”, ha aggiunto, citando in particolare la cooperazione sul cambiamento climatico come un’area chiave in cui la Cina ha interrotto i contatti e che “non punisce gli Stati Uniti ma punisce il mondo”.

“Il più grande emettitore di carbonio del mondo si rifiuta ora di combattere la crisi climatica”, ha affermato Blinken, aggiungendo che il lancio di missili balistici da parte della Cina che sono atterrati nelle acque circostanti Taiwan è stata un’azione pericolosa e destabilizzante.

“Quello che succede nello Stretto di Taiwan interessa l’intera regione. In molti modi colpisce il mondo intero perché lo Stretto, come il Mar cinese meridionale, è una via navigabile cruciale”, ha affermato, osservando che quasi la metà della flotta globale di container e quasi il 90% delle navi più grandi del mondo sono transitate per lo Stretto quest’anno.

 La Cina ha chiuso i “canali fra militari, che sono vitali per evitare problemi di comunicazione ed evitare crisi, ma anche la cooperazione su crimini transnazionali e antidroga, che aiutano a mantenere sicure le persone negli Stati Uniti, in Cina e altrove”, ha detto ancora Blinken. Il viaggio di Pelosi a Taiwan ha indignato la Cina, che rivendica l’isola come proprio territorio da annettere con la forza se necessario.

Giovedì la Cina ha lanciato esercitazioni militari al largo delle coste di Taiwan e venerdì ha interrotto i contatti con gli Stati Uniti su questioni vitali, comprese le questioni militari e la cooperazione climatica cruciale, in risposta alla visita di Pelosi. Oggi Taiwan, tramite il suo ministero per la Difesa nazionale, ha riferito che le esercitazioni militari cinesi sembrano simulare un attacco all’isola, dopo che diverse navi da guerra cinesi e aerei hanno superato la linea mediana dello Stretto di Taiwan; le forze armate taiwanesi hanno diramato un’allerta, dispiegato pattuglie aeree e navali e attivato sistemi missilistici di terra in risposta alle esercitazioni cinesi.

LaPresse

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