ROMA (Gianluca Rocca) – Il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani dichiara guerra a Salvini e Di Maio. Nel giro di due giorni ha già rilasciato diverse dichiarazioni contro il nascente governo tra Lega e M5S. L’ultimo affondo poche ore fa, quando ha evocato addirittura il rischio di una deriva dittatoriale. Perché spingersi a tanto avventurose dichiarazioni? L’impressione è che Fi stia attraversando un momento di grande difficoltà. Che Silvio Berlusconi si senta tremare il terreno sotto i piedi. Che dopo aver perso la leadership del centrodestra, tema di perdere del tutto la possibilità di continuare a contare qualcosa nel panorama politico italiano. Del resto anche il suo alleato migliore (il Matteo Renzi del vecchio Patto del Nazareno e del futuro Partito della Nazione) in queste ore viene messo sotto processo dal Pd. Insomma, l’ex cavaliere prende botte da destra e da sinistra, e per reagire chiama alla pugna tutti gli azzurri a disposizione.
La frase incriminata di Tajani: “Così iniziano le dittature”
E torniamo al presidente Tajani. Ecco la dichiarazione rilasciata questa mattina: “Quando si usano sistemi di democrazia telematica e non rappresentativa, quando si mettono al pubblico ludibrio gli avversari… queste cose accadevano quando iniziavano le dittature”. Il bello è che lo dice proprio l’esponente di un partito che in fatto di democrazia interna avrebbe poco da insegnare agli altri. Un partito in cui conta e ha sempre contato solo il leader, tanto che non appena Berlusconi si ritirerà a vita privata è scontata una scomparsa definitiva di Fi (con una gradita e attesa restituzione dell’esclamazione “forza Italia” a tutti gli italiani, rossi o neri che siano).
Il giorno prima la stoccata al contratto di governo M5S-Lega: “Sud dimenticato”
Proprio nelle ore in cui piovevano critiche al programma del nuovo governo, accusato di poca attenzione al Sud, ecco che il presidente Tajani approfittava di una sua visita istituzionale in Campania per girare il coltello nella piaga. “Dedico il fine settimana al Mezzogiorno troppo spesso dimenticato – ha dichiarato Tajani nel corso della visita -. Sono al Castello Mediceo di Ottaviano, un luogo stupendo sequestrato alla mafia. È fondamentale creare un fondo per costruire infrastrutture, anche digitali, che consentano ai turisti di conoscere e visitare queste bellezze”.