Tangentopoli lombarda, in manette imprenditori e politici: trema Forza Italia. La Dda vuole in cella il deputato Sozzani

Dodici gli arresti tra Milano e Varese eseguiti dai carabinieri di Monza e la Gdf di Varese

Diego Sozzani

MILANO Tangenti in Lombardia, in 12 finiscono in manette. L’inchiesta coordinata dalla Dda milanese, stando alla tesi investigativa, ha smantellato due gruppi criminali operativi tra Milano e Varese. Ne facevano parte esponenti di spicco come politici, amministratori pubblici e imprenditori.

Le accuse

Le accuse mosse ai loro danni vanno dall’associazione per delinquere aggravata nell’aver favorito un’associazione di tipo mafioso. Ma anche alla corruzione e turbata libertà degli incanti finalizzati alla spartizione e all’aggiudicazione di appalti pubblici.

Gli indagati

Tra le persone finite in manette, il consigliere regionale Fabio Altitonante, sottosegretario all’area Expo della Regione Lombardia, e il consigliere comunale milanese e vicecoordinatore regionale di Forza Italia, Pietro Tatarella, candidato alle Europee. Protagonista in uno dei filoni dell’inchiesta anche l’imprenditore del settore rifiuti e bonifiche ambientali, Daniele D’Alfonso della Ecol-Service srl.

C’è anche un episodio di ‘istigazione alla corruzione’ nei confronti del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. Il governatore è parte offesa e non risulta indagato nell’inchiesta.

Istigazione alla corruzione

Da quanto venuto alla luce dall’inchiesta, il Governatore non avrebbe denunciato l’episodio. Fontana nei giorni scorsi si sarebbe anche recato al Palagiustizia milanese probabilmente per chiarire il tutto. L’episodio di istigazione alla corruzione nei confronti di Fontana è contestato all’ex coordinatore provinciale di Forza Italia a Varese, Gioacchino Caianiello.

I filoni d’inchiesta

Oltre a questo è stata inoltrata anche una richiesta di autorizzazione inviata alla Camera dei Deputati per l’arresto per finanziamento illecito del parlamentare di Forza Italia, Diego Sozzani.

Tra i filoni dell’inchiesta che stamane ha portato a eseguirele 43 ordinanze cautelari firmate dal gip Raffaella Mascarino. Uno riguarda gli appalti targati Amsa, l’azienda dei rifiuti milanese e parecchie partecipate pubbliche. Un altro, il filone varesino e che ha come personaggio principale l’ex coordinatore provinciale di Varese Gioacchino Caianiello (anche lui tra i destinatari del provvedimento del gip Mascarino) riguarda il Piano di governo del territorio e le sue varianti.

Il personaggio di spicco

Ma per inquirenti e investigatori il personaggio principale dell’inchiesta è l’imprenditore Daniele D’Alfonso con la sua Ecol-Service. Uno dei quali risponde dell’aggravante di aver favorito la ’ndrangheta, in quanto con gli appalti ottenuti in cambio di tangenti avrebbe dato lavoro agli uomini della famiglia calabrese dei Molluso di Buccinasco. Ed è lui che, secondo la ricostruzione di inquirenti e investigatori, attraverso fittizie consulenze e altre utilità, avrebbe ricompensato Tatarella con cui, come emerge dalle intercettazioni, si sarebbe incontrato da Berti, il ristorante milanese non molto lontano dagli uffici della Regione e già venuto a galla in molte indagini milanesi, e che ora nel linguaggio degli indagati è diventato ‘la mensa dei poveri’, definizione che ha dato il nome all’indagine della Dda

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