MILANO (LaPresse) – Le ultime stragi di cani e gatti in ordine di tempo sono avvenute in Sicilia ed Abruzzo. Ma non mancano gli avvelenamenti in tutte le altre regioni italiane. Se poi parliamo di ritrovamento di bocconi avvelenati sud e nord si equivalgono con in testa Lombardia, Sicilia, Liguria e Veneto.
E’ la denuncia basata sui dati raccolti attraverso le segnalazioni dirette giunte all’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente e attraverso gli articoli pubblicati dai giornali online e raccolti attraverso il servizio google alert: “da inizio anno sono 17.000 gli animali domestici avvelenati”.
La morte da avvelenamento è una morte lenta e molto sofferta. Una pratica da estirpare
“Circa 10.000 i cani, 6.500 i gatti e 500 tra conigli ed altri animali domestici. Di questi circa il 27% sono morti tra atroci sofferenze. Sicilia, Calabria, Puglia, ma anche Campania e Abruzzo le regioni con il maggior numeri di avvelenamenti. Ma oltre ai bocconi molti di questi cani e gatti sono morti tra atroci sofferenze per aver ingerito bocconi di carne contenenti lamette”, sostiene Aidaa. “E’ una strage quotidiana – dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA – e credo di non sbagliarmi dicendo che spesso si tratta di stragi pianificate con la complicità o quantomeno il silenzio delle autorità locali”.