ROMA – “Persino il ponte sullo Stretto di Messina sarebbe una cosa più utile”. Lo dice Beppe Grillo al Fatto Quotidiano in un passaggio dedicato alla Tav.
“E adesso? Qual è il futuro del movimento? Siamo a una svolta storica di qualche tipo, oppure sarebbe stato sufficiente reperire uno Zingaretti qualsiasi e piazzarlo lì all’ultimo momento prima delle Europee? Offerto come uno straccio per cancellare la memoria degli ultimi anni (basta così poco??) insieme alla ragione che aveva portato molti italiani a scegliere noi. Sceglierci per cominciare a cambiare insieme, invece di inseguire le demenziali conseguenze del triste periodo di alternanza Pd-Fi”. Se lo chiede Beppe Grillo in un intervento sul Fatto Quotidiano.
“Non siamo nati per mettere delle toppe arricchendo appaltatori e sospetti topi notturni. Il nostro futuro è il lavoro che servirà a riparare quello strappo con la nostra storia, l’essere saliti su di un ring dimenticando di mantenere, e rinforzare, il rapporto con chi ci ha proiettato su quel ring”, dice ancora. “Soltanto un’Italia diversa, che ricostruisce i suoi fondamentali investendo in infrastrutture e pulizia dei suoi mari, che decide quanta industria e quanto del suo splendore la ricostruiranno, uscirà dal degrado forchettone nel quale si è cacciata”, scrive Grillo. “Per fare questo dobbiamo ricominciare dall’inizio, non siamo una di quelle aziende che vi ristruttura il cesso in quattro ore”, conclude.
(LaPresse)