Schiena dritta e fedele ai principi grillini: è l’immagine che vuole dare il ritorno della coppia Di Maio–Di Battista. L’esponente dell’ala radicale del Movimento, di ritorno da un lungo viaggio all’estero, è tornato per dare ‘una mano’ (clicca qui), e lo sta facendo prendendo posizioni forti su temi cari ai grillini, come il no alla Tav.
La tesi di Chiamparino
Se i 5 Stelle rispondono picche alla Torino-Lione, oltre a Matteo Salvini che vuole farla, c’è pure Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte. Il politico di centrosinistra, concordando con il Carroccio, ha sostenuto che il settentrione e l’Italia intera hanno necessità che i lavori non si fermino.
L’intervento di Zaia
Sulla stessa linea Luca Zaia, presidente del Veneto. Al Corriere della Sera ha detto che quella di “Salvini al cantiere della Tav non è stata una provocazione ma un semplice atto di coerenza. La Lega non ha mai cambiato idea: l’opera va fatta”
Dagli approfondimenti tecnici sui dati dell’analisi costi-benefici per la Tav emerge un saldo fortemente negativo a carico della prosecuzione dell’opera.
Salvini ‘pompiere’
“Troveremo come sempre una soluzione con i 5stelle. Io non vedo spaccature nel governo: non mi interessano inutili polemiche o retroscena”: Matteo Salvini, ieri, a fine giornata, ha cercato di gettare acqua su fuoco. “Ci siederemo attorno a un tavolo e faremo la scelta di buon senso che serve agli italiani, all’economia e all’ambiente. Se l’opera riduce i tempi, l’inquinamento ed è conveniente perché non farla? Questa è la domanda alla quale tutti, senza pregiudizi, dobbiamo rispondere”