E’ l’ennesima vittoria della Lega. E’ lo scotto da pagare, per i grillini, dovuto al promettere tanto, troppo. Ma un conto è essere opposizione, un altro forza di governo. Giuseppe Conte ieri ha tagliato corto: la Tav si farà. Bloccarla è qualcosa di impossibile, economicamente parlando. Significherebbe pagare di più. E l’Italia non può permetterselo.
Le parole del premier mettono in una posizione scomoda Danilo Toninelli che sul no-Tav si era speso tantissimo. Al di là della posizione del ministro, la decisione del capo dell’esecutivo rappresenta forse la mossa che metterà al sicuro l’alleanza.
Dire sì alla Torino-Lione, accontentare la Lega andrebbe ad azzerare il gap che si è formato in questi giorni dopo le europee (dove il Carroccio ha fatto il pieno di voi, e il Movimenti, invece, ne ha persi tanti): annullerebbe il voto dei grillini per la Von der Leyen, farebbe dimenticare gli scontri sui migranti, sulle Autonomie e sulla sicurezza.
Probabilmente l’esecutivo, grazie a Conte, andrà avanti. Ma per i grillini si prospetta l’ennesimo dover abbassare la testa: è vero, consentirà loro il proseguire l’esperienza di governo, ma all’orizzonte c’è una perdita netta di peso elettorale.