TORINO – “I costi superano i benefici di una cifra compresa tra i 7 e gli 8 miliardi“, l’analisi costi-benefici della Tav Torino-Lione bocciano l’opera. E’ la conclusione a cui sono giunti i tecnici nominati dal ministro dei Trasporti Danilo Toninelli. Coordinata da Marco Ponti, la commissione però non si è espressa all’unanimità sull’esito dello studio. Da diverse ore le polemiche sulla veridicità del documento stanno infiammando il dibattito pubblico e si attende ancora la contromossa di Matteo Salvini, favorevole al proseguimento dei lavori.
La commissione si spacca
La conclusione a cui è giunta al commissione guidata da Ponti però non è unanime, ma di parte. Infatti solo 5 su 6 membri hanno ritenuto opportuna firmarla. Il sesto, Pierluigi Coppola, non ha ritenuto sottoscrivibile l’analisi. Questa spaccatura mette in discussione la terzietà delle conclusioni, che non devono essere orientate politicamente, e getta un’ombra sulla affidabilità dello studio. Il testo è è stato reso pubblico sul sito del Mit.
Secondo l’analisi squilibrio da 5,7 miliardi
La Tav quindi non sarebbe un’opera vantaggiosa. Secondo i tecnici infatti la sproporzione dei costi è di almeno 5,7 miliardi rispetto ai benefici. Si ipotizza un divario fino ad 8 miliardi. Il trasferimento delle merci dai tir ai treni, si legge nell’analisi, non avrebbe un impatto significativo sul piano ambientale. Secondo l’analisi, infatti, non è quantificabile. Non sarebbe quantificabile invece il costo dello stop ai lavori, che può variare da 1,3 a 4,3 miliardi .
Il commissario di governo per la Torino-Lione: “Analisi-truffa”
Il commissario di governo per la Torino-Lione, Paolo Foietta, è durissimo sull’argomento. “E’ un’analisi-truffa. I tecnici hanno attaccato il carro dove voleva il padrone“. Non meno sferzante il governatore del Piemonte Sergio Chiamparino: “E’ come affidare a Dracula la sorveglianza sulla banca del sangue“. Così come il comitato francese pro-Tav ha ritenuto l’analisi voluta da Toninelli come “straordinariamente di parte”.
Per le opposizioni è “una balla spaziale”, aspettando Salvini…
Se per Maria Stella Gelmini il documento è “una balla spaziale”, anche i Dem non le mandano a dire: “L’analisi costi benefici di Toninelli sulla Tav ha confermato le attese. E’ un esercizio di pura propaganda. Peraltro il documento è stato anticipato in esclusiva proprio all’house organ del M5S: Il Fatto Quotidiano. I 5stelle avevano bisogno di un supporto di presunta scientificità per sostenere la loro contrarietà alla Torino-Lione. Ma i nodi prima o poi vengono al pettine. Ed ora cosa farà Salvini?”, si chiede il capogruppo Pd in Senato Andrea Marcucci. Ed è proprio questa la domanda: come si posizionerà Matteo Salvini? Dopo il voto in Abruzzo potrebbe condurre un forcing sulla Tav, fortemente voluta dalla Lega e dal suo elettorato, e potrebbe mettere in discussione la veridicità dell’analisi. Staremo a vedere.