MILANO (LaPresse) – Oltre 27mila persone hanno aderito sinora alla Petizione ‘Sì Tav’ promossa su Change.org dall’ex sottosegretario ai Trasporti nell’ultimo governo Berlusconi, Mino Giachino e dall’ex ministro Francesco Forte.
Petizione Sì Tav, boom di adesioni
Le adesioni sono schizzate dopo l’approvazione del documento M5S, in Consiglio comunale a Torino. Attraverso cui si chiede al governo di stoppare i lavori per la realizzazione della Torino-Lione.
“Una firma- spiega Giachino – a favore di una Grande Infrastruttura per rilanciare economia e lavoro a Torino e nel Paese. Annoto che da ieri quando i 5 Stelle di Torino han voluto far votare un odg che non ha nessun valore perché per cambiare le decisioni sulla TAV è sovrano il Parlamento sono arrivate 13.000 adesioni in più.
La gente vuole contare sul proprio futuro e non vuole delegate a una minoranza senza alcuna cultura trasportistica di togliere Lavoro e speranza”.
Le tesi dei promotori dell’iniziativa
“Il nostro Paese a 10 anni dall’inizio della crisi non ha ancora recuperato i livelli economici e di benessere di prima. Torino e il Piemonte stanno peggio della media nazionale. La speranza di lavoro a Torino e in tante altre città italiane non è mai stata così bassa nel dopoguerra”, dicono i promotori della petizione Si Tav.
“L’Italia cresce poco mentre l’economia mondiale cresce. Inserirsi nell’economia e nel mercato globale è uno dei modi più sicuri per agganciarci alla ripresa mondiale e per aumentare la crescita. Per essere collegati al mercato mondiale occorre avere una rete di trasporti collegata meglio con l’Europa e con il mondo. Tanto più che ora il Corridoio della TAV si collegherebbe alla Via della SETA e quindi alla Cina.La TAV oggi è molto più importante di 30 anni fa perché metterebbe Torino e il Nord Italia dentro una rete che parte dal Sud della Spagna e va sino in Cina. Le Infrastrutture di trasporto sono state il più grande motore di crescita nella Storia dell’uomo dai Romani in poi”, sottolineano.
Italia, il problema dei trasporti
“Il 70% delle esportazioni italiane debbono attraversare le Alpi, il 45% circa passa dal Brennero, il 28% circa dal lato Francia e il 27% circa dal lato Svizzera. Se il Ministro Toninelli ritiene strategico il tunnel del Brennero che costa oltre 8 miliardi, bisogna considerare strategica anche la TAV, che all’Italia costa meno di 3 miliardi e che ha gli stessi obiettivi del Tunnel del Brennero, cioè trasferire una parte del trasporto merci dalla strada alla rotaia riducendo l’inquinamento e gli incidenti stradali”.
Un sostegno all’economia italiana
“La TAV collegherebbe Torino e il Nord del Paese con la Francia, che ogni anno riceve 84 milioni di turisti internazionali, i quali in poco più di tre ore da Parigi potrebbero arrivare a Torino. L’arrivo anche del solo 1% varrebbe quasi un milione di turisti esteri”, argomentano i promotori della petizione .
“Spostare il trasporto dalla gomma alla rotaia significa diminuire l’inquinamento e la congestione del traffico”, spiegano Giachino e Forte.