ROMA – Matteo Salvini risponde alle posizioni del M5S che, come anche il premier Giuseppe Conte, spingono per lo stop ai cantieri della Tav, la linea ad alta velocità che progetta di collegare Torino e Lione. Forte la presa di posizione del ministro degli Interni, che avverte: “Occorre andare avanti e non tornare indietro”
Da Salvini il sì alla Tav
“C’è da fare l’analisi costi-benefici: l’opera serve o no, costa di più bloccarla o proseguirà? Questo è il ragionamento che varrà su tutto, Tav, Tap, la Pedemontana, Terzo Valico. Questo c’è scritto e questo faremo“, ha detto Matteo Salvini. Il ministro ribadisce la posizione della Lega, da sempre favorevole alla Torino-Lione, schierandosi apertamente per la sua realizzazione. In caso di contestazioni violente, il vicepremier leghista avverte i manifestanti della Val di Susa: “La polizia continuerà ad arrestare chi lancia sassi contro i lavoratori“. In conclusione, ha poi aggiunto: “Non è che faccio pagare miliardi agli italiani“.
La posizione di Toninelli
La frase finale di Salvini si riferisce alla multa di 2 miliardi che pende in caso di sospensione dei lavori della Tav. Su questo punto si espresso anche il ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli, che si è detto “disgustato” perché, per la realizzazione della linea di alta velocità, “sono stati sprecati i soldi dei cittadini italiani“.
Toninelli ha perciò sostenuto l’interruzione della Tav in un lungo post Facebook pubblicato pochi giorni fa. “Rifarsi al Contratto di governo significa voler ridiscutere integralmente l’infrastruttura in applicazione dell’accordo con la Francia“, aveva scritto. “Nessuno deve azzardarsi a firmare nulla ai fini dell’avanzamento dell’opera. Lo considereremmo come un atto ostile“, ha fatto sapere Toninelli.
Pd: “Il M5S vuole fermare lo sviluppo del paese”
Dura la replica del Pd alle dichiarazioni del ministro Toninelli. A intervenire è stato il senatore Pd Salvatore Margiotta, capogruppo Pd in commissione Lavori pubblici, secondo il quale i pentastellati “non hanno il coraggio di fare quelle che era scritto nel programma con cui si sono presentati davanti agli elettori: fermare lo sviluppo del Paese e portare l’Italia sulla strada di una terrificante decrescita infelice“.