Come può il vicepremier dichiarare “Si faccia la Flat Tax, se trovano i 30 miliardi noi la sosteniamo”? Eppure è stato proprio così. Luigi Di Maio ha ‘scaricato’ la questione Flat Tax come se dipendesse da altri. Eppure Di Maio è il vicepremier, nonché il leader di uno dei due partiti che sono al governo. La Flat Tax, se si farà, è una misura del governo e non certo di Salvini o Di Maio. Fare una dichiarazione come quella di Di Maio sottolinea la spaccatura sempre più profonda tra le due anime del governo, nonché lo scarso senso di responsabilità del leader del M5S.
M5S e Lega ai ferri corti
Binari diversi e non paralleli. M5S e Lega a parole continuano a governare insieme, nei fatti però viaggiano ognuno per raggiungere il proprio obiettivo di turno, infischiandosene del bene dell’Italia. Una situazione che, per il bene dell’Italia e degli italiani, dovrebbe concludersi in tempi rapidi. Ormai pentastellati e Carroccio viaggiano su due binari diversi e ogni giorni nascono tensioni e dispetti.
Pentastellati succubi del Carroccio
La dichiarazione sulla Flat Tax di Di Maio evidenzia quanto interessi l’iniziativa al M5S, che però deve anche incassare la brutta figura patita sulla Tav, con la necessità, per il premier Conte, di dover dare ragione a Salvini per evitare che la Lega faccia cadere il governo e poi il M5S alle prossime elezioni con il concreto rischio di essere fortemente ridimensionato (ben al di sotto del 20%). I temi principali sono proprio Tav e Flat Tax, ma anche la sicurezza. Tutti argomenti che hanno visto e stanno vedendo la Lega prevalere nello scontro con il M5S. L’unico argomento sul quale il M5S sta facendo una forte ostruzione è quello delle Autonomie. Un continuo sgambettarsi. Ma così non si può andare avanti. Anzi, non si deve andare avanti. Questo governo già sta facendo troppi danni all’Italia e agli italiani.
