ROMA (LaPresse) – “Ho sempre avuto profondo rispetto nei confronti di chi scende in piazza a manifestare per un’idea o per una battaglia civile. Soprattutto se lo fa senza strumentalizzare o senza farsi strumentalizzare”. Così il ministro per le Infrastrutture e i Trasporti, Danilo Toninelli, su Facebook.
La risposta di Toninelli a quanti sono a favore del Tav
“Alle persone che protestano, oggi a Torino, in favore del Tav Torino-Lione senza avere tessere di partito in tasca, sperando ce ne siano, chiedo di osservare con attenzione quello che sta accadendo proprio in queste ore in giro per l’Italia, in Veneto, in Liguria o in Sicilia, tanto per citare tre regioni, a causa del maltempo e per colpa dell’incuria”.
Il ministro torna a parlare della presunta utilità dell’opera. “Siamo sicuri che il benessere di Torino e del Piemonte dipendano da un’opera progettata 20 anni fa, la cui costruzione in sostanza non è mai iniziata e basata su previsioni di traffico del tutto campate in aria? Le cronache di queste ore, di questi giorni dimostrano ancora una volta quello che diciamo da sempre: la vera grande opera di cui abbiamo bisogno è una manutenzione massiccia, un piano straordinario di intervento a difesa del territorio e delle infrastrutture esistenti”.
Il M5S non è contrario alle grandi opere
E puntualizza: “Io e il M5S non siamo affatto contro le grandi opere utili. Anzi. Ma questa è la prima e più necessaria di tutte. Genova ci ha tragicamente ricordato quanto male siano stati usati i soldi pubblici e come invece andrebbero impiegati. Dobbiamo tutelare le reali esigenze dei cittadini, pur ragionando senza pregiudizi su certe grandi infrastrutture iniziate il secolo scorso e non ancora finite. Salvare un viadotto da un crollo o una strada da uno smottamento è un’opera grandissima”.
L’Italia non è isolata
Il ministro pensa che le priorità in Italia siano altre. “L’Italia non è affatto isolata e non muore se non si fa il Tav Torino-Lione. Morirebbe se dovessimo avere altre tragedie come quella di Genova.
Anche agli imprenditori del Nord, quelli veri, quelli che non appartengono a ristretti ed elitari gruppi di pressione, dico: si creano molta più ricchezza e posti di lavoro con tante opere diffuse sul territorio che non perseverando su poche cattedrali nel deserto vecchie già prima di essere nate”.
Puntare sulla manutenzione delle infrastrutture
“Il grande piano di manutenzione e messa in sicurezza del territorio e delle infrastrutture, che faremo partire, darà più benefici, molti di più. A differenza di ciò che sostengono quei soloni che finora non hanno nemmeno saputo vigilare e punire i concessionari privati incapaci di prendersi cura dei beni pubblici su cui hanno speculato.
Non abbiamo pregiudizi su nulla, ma la storia di questo Paese e la cronaca delle ultime settimane ci mettono ancora una volta davanti agli occhi, in modo crudo, le vere priorità su cui bisogna agire. Senza perdere un minuto di più”.