TEHERAN – Uccisa Hadith Najafi, la ragazza simbolo delle proteste in Iran. La giovane ventenne è stata uccisa da sei proiettili. Un femminicidio, l’ennesimo, avvenuto a soli pochi giorni da quello ai danni di un’altra giovane ragazza, Mahsa Amini
La denuncia
La notizia è stata data dalla giornalista iraniana Masih Alinejad: “Sua sorella mi ha detto – ha scritto sui social – che aveva solo 20 anni ed è stata uccisa da 6 proiettili nella città di Karaj”.
Le proteste
E di queste ore la notizia secondo la quale le autorità iraniane avrebbero convocato gli ambasciatori di Regno Unito e Norvegia per denunciare le “interferenze da parte di questi Paesi negli affari interni della Repubblica islamica sul caso di Mahsa Amini”. Si tratta della giovane ragazza di soli 22 anni morta tre giorni dopo il suo arresto da parte della polizia morale perché non indossava correttamente il velo islamico. Il femminicidio ha provocato dure proteste che hanno scatenato arresti e morti.
I chiarimenti
E il ministero degli Esteri di Teheran ha riferito a Simon Shercliff, ambasciatore britannico che quanto accaduto è dovuto anche agli atti di incitamento alle rivolte e ai disordini, divulgati attraverso le stazioni televisive che hanno sede a Londra”. Secondo il Ministro degli esteri “si tratta di un’ingerenza negli affari interni della Repubblica islamica dell’Iran e di un atto contro la sovranità nazionale del nostro Paese”. Così come quello britannico, anche l’ambasciatore norvegese, Sigvald Tomin, è stato convocato per “ingerenza negli affari interni dell’Iran.