MILANO – Novak Djokovic figura nell’entry list del primo Masters 1000 della stagione, a Indian Wells. Ma l’iscrizione al torneo californiano, come per gli altri 1000, è automatica per i top players. La presenza del serbo, che ha smentito le voci sulla sua presunta vaccinazione dopo il 21mo Slam di Rafa Nadal diffuse da un giornalista accreditatosi come il biografo del serbo, non è assicurata. Il numero 1 del mondo, espulso dall’Australia dopo undici giorni di battaglia legale e due ricorsi contro successive cancellazioni del visto, ha vinto cinque volte il titolo a Indian Wells. Gli organizzatori del torneo californiano, in calendario dal 9 al 20 marzo, hanno spiegato in un comunicato che “le linee guida per i giocatori dipendono dai protocolli dell’Atp e della Wta, oltre che dalle restrizioni stabilite dal governo degli Stati Uniti per i viaggiatori in arrivo dall’estero”.
Restrizioni che richiedono prove di una completa vaccinazione contro il Covid-19, salvo quelle che vengono definite “limitate eccezioni”. Peraltro anche gli spettatori, i giudici di linea, i ballboys, i lavoratori all’interno dell’Indian Wells Tennis dovranno obbligatoriamente essere vaccinati. Il serbo è atteso al rientro in campo a Dubai, dove invece non è richiesta la completa vaccinazione contro il Covid-19. Djokovic è il secondo più titolato nell’Atp 500 degli Emirati Arabi Uniti. Ha trionfato cinque volte, con un bilancio complessivo di 41 partite vinte e 6 perse, dietro solo al primatista Roger Federer che ha conquistato otto titoli. Oltre a Djokovic, in tabellone ci sarà anche Jannik Sinner, al primo torneo dopo l’Australian Open, il campione in carica Aslan Karatsev, il russo Andrey Rublev, i canadesi Felix Auger-Aliassime e Denis Shapovalov.
(LaPresse)