MILANO – Rafael Nadal e Novak Djokovic hanno criticato la decisione di Wimbledon di escludere i giocatori di Russia e Bielorussia dal torneo di quest’anno dopo l’invasione russa dell’Ucraina. “Penso che sia ingiusto nei confronti dei miei colleghi russi, non è colpa loro quello che sta succedendo in questo momento con la guerra”, ha detto Nadal, 21 volte vincitore del Grande Slam, in vista dell’Open di Madrid dove giocheranno sia lui che Djokovic. “Mi dispiace per loro”, ha aggiunto il campione spagnolo. “Wimbledon ha appena preso la sua decisione… il governo non li ha obbligati a farlo. Vediamo cosa accadrà nelle prossime settimane, se i giocatori prenderanno qualche decisione al riguardo”, ha sottolineato Nadal. ATP e WTA hanno entrambi criticato pubblicamente la decisione dell’All England Club, annunciata il 20 aprile. Il torneo di Wimbledon inizia il 27 giugno.
I giocatori di spicco interessati dal divieto includono il campione in carica degli US Open Daniil Medvedev, Andrey Rublev e la finalista degli Open di Francia Anastasia Pavlyuchenkova, che provengono tutti dalla Russia. Anche la bielorussa Victoria Azarenka, potrebbe non giocare. Djokovic ha paragonato la situazione dei giocatori esclusi a quella che ha passato lui a gennaio quando non ha potuto giocare l’Australian Open per non essere vaccinato contro il Covid-19. “Non è la stessa cosa, ma qualcosa di simile, è frustrante sapere che non puoi giocare”, ha detto Djokovic. “Continuo a sostenere la mia posizione di non sostenere la decisione di Wimbledon. Penso che non sia giusto, non è giusto, ma è quello che è”, ha aggiunto il numero 1 del Mondo. L’All England Club ha intanto spiegato la sua azione in una dichiarazione pubblicata per la prima volta su Twitter. “Nelle circostanze di una tale aggressione militare ingiustificata e senza precedenti, sarebbe inaccettabile per il regime russo trarre vantaggio dal coinvolgimento di giocatori russi o bielorussi ai Championships”, si legge nella nota.
(LaPresse/AP)