ROMA – Non cambia la top ten del ranking mondiale ATP, sempre guidata da Novak Djokovic: il 34enne serbo, diventato per la prima volta numero 1 del mondo il 4 luglio 2011 e al suo quinto periodo in cima al ranking, dopo aver strappato a Roger Federer il record all-time porta a 341 le sue settimane complessive sul trono.
Alle sue spalle, ora distanziato di 1058 punti, il russo Daniil Medvedev, con il greco Stefanos Tsitsipas sul terzo gradino del podio (best ranking). Conferma al quarto posto anche per il tedesco Alexander Zverev, seguito nell’ordine dal russo Andrey Rublev e dallo spagnolo Rafa Nadal (a sua volta allunga la striscia record a 837 settimane consecutive in top ten).
Si mantiene sulla settima poltrona (best ranking per lui) Matteo Berrettini – entrato in top ten nel novembre 2019 -, sempre a 642 punti dal campione di Manacor, che ha chiuso in 2021 in anticipo, proprio come l’austriaco Dominic Thiem, ottavo. Quindi in nona piazza l’elvetico Roger Federer (destinato ad uscire dalla Top 10 dopo Indian Wells) e a chiudere l’elite del circuito maschile il norvegese Casper Ruud, che rafforza la sua posizione con il titolo a San Diego, il quinto per lui in questo 2021 da applausi.
L’unica variazione nei top 20 è il progresso del francese Gael Monfils, che con la finale a Sofia (battuto da Jannik Sinner) risale due posti ed è 18°. Ritoccano il proprio record personale l’azzurro Lorenzo Sonego (dettagli nella sezione dedicata agli italiani), ora vicinissimo alla Top 20, e il britannico Cameron Norrie, finalista in California, che guadagna due posizioni portandosi al 26° posto. Fa segnare un nuovo best ranking lo statunitense Sebastian Korda, ora al numero 40 (+2), così come sono da “best” anche l’australiano James Duckworth, che sale altri due gradini e arriva al numero 54, il coreano Soonwoo Kwon (55°, +2) e l’americano Marcos Giron, che compie un balzo di undici posizioni, fino al 56° posto, grazie alla semifinale a Sofia.
Ritocca il proprio record personale pure il francese Arthur Rinderknech, salendo al numero 70 ATP (+4), come pure altri due Next Gen a stelle e strisce, ovvero Jenson Broeksby, adesso al 76° posto (+3), e Brandon Nakashima, al numero 79 (+4), in piena corsa per Milano. Lo “scalatore” della settimana, almeno in Top 100, è lo svizzero Henri Laaksonen, che vincendo il ricco challenger francese di Orleans salta in un colpo solo venti posizioni arrivando alla casella 98, non lontano dal suo miglior piazzamento (93° posto, datato 2017). Vede sempre più vicina la Top 100 l’argentino Juan Manuel Cerundolo, ora al numero 102 (+1), come pure il francese Hugo Gaston, adesso 111° (+5). Il primo centro a livello challenger (a Lisbona, fermando la corsa di Andrea Pellegrino) consente al kazako Dmitry Popko di avanzare di ventitre posti e salire al numero 164, suo nuovo best ranking.
L’Italtennis apre il mese di ottobre con tre giocatori fra i primi 21 (quattro in Top 30) e nove nei top 100 della classifica mondiale ATP. Matteo Berrettini (entrato prepotentemente in top ten a novembre 2019: quarto azzurro nell’Era Open a riuscirci), primo italiano di sempre a raggiungere la finale a Wimbledon, si conferma sulla settima poltrona, sempre a 642 punti da Rafa Nadal che ha chiuso il 2021 in anticipo, così come Dominic Thiem, ottavo dietro al romano. Mantiene la 14esima posizione grazie al successo bis a Sofia Jannik Sinner, mentre con i quarti raggiunti a San Diego avanza di due gradini Lorenzo Sonego, al 21° posto, a ritoccare ancora il proprio best ranking, ad appena 39 punti da Reilly Opelka, alla casella numero 20.
(LaPresse)