NAPOLI – Era inevitabile che una faida così lunga logorasse i clan in lotta per le piazze di spaccio. I Carillo-Perfetto e gli Esposito-Calone-Marsicano stanno facendo i conti con le scorie di una guerra portata avanti senza esclusione di colpi. A sfiancare i due gruppi criminali in azione a Pianura sono stati anche gli arresti portati a termine dalle forze dell’ordine negli ultimi mesi. Il 14 luglio sono stati catturati capi e gregari dei due cartelli malavitosi. E’ stato assicurato alla giustizia anche chi era riuscito a sfuggire al blitz con 30 indagati. Tra questi figura anche Antonio Carillo, il ras degli eredi dei Pesce-Marfella, arrestato qualche settimana dopo a Marano. L’assenza del 31enne tra le palazzine che sorgono nella periferia Ovest di Napoli si sta facendo sentire. Anche dopo la sua cattura, la cosca ha proseguito la battaglia.
Ma le armi e gli uomini a disposizione sono sempre di meno. Per poter contare sulle risorse per continuare la guerra di camorra, i Carillo-Perfetto hanno scelto di tenere aperti i punti vendita della droga. Però lo spaccio di stupefacenti va avanti con parecchie difficoltà. Al momento il gruppo malavitoso fa fatica a reperire droga di prima qualità, anche a causa delle disponibilità economiche minori rispetto a qualche mese fa. Inoltre, per evitare gli agguati dei rivali, la cosca è stata costretta ad affidarsi a pusher di primo pelo. Per questo motivo gli affari hanno rallentato.
Anche gli Esposito-Calone-Marsicano si stanno leccando le ferite dopo gli scontri che hanno terrorizzato Pianura. Gli ultimi agguati messi a segno tra le palazzine hanno avuto come obiettivi proprio persone vicine agli erede dei Mele. Però, il clan non ha intenzione di abbandonare la contesa. Anzi. Ha intuito che i nemici sono alle corde e preparano l’offensiva decisiva. La bomba fatta esplodere nei pressi dell’abitazione di Antonio Carillo è stata la dimostrazione che gli Esposito-Calone-Marsicano credono di poter primeggiare e conquistare tutte le piazze di spaccio aperte a Pianura. L’agguato della settimana scorsa ha anche costretto a un cambio di strategia da parte degli eredi dei Pesce-Marfella. Gli elementi di spicco rimasti dopo la retata del 14 luglio hanno deciso di allontanarsi momentaneamente dal quartiere. Il clan non può permettersi di perdere altri uomini chiave. Meglio non rischiare, anche perché, nonostante le difficoltà, i rivali sono pronti all’offensiva per porre fine in maniera definitiva a una delle faide più sanguinose degli ultimi anni.
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