Tensione con i Bidognetti, su un lido i summit tra schiavoniani e napoletani

Per tracciare la strategia da adottare mentre Sandokan jr è in carcere

Emanuele Libero Schiavone e Gianluca Bidognetti

CASAL DI PRINCIPE – Gli arresti tempestivi eseguiti dai carabinieri della locale Compagnia, coordinati dalla Dda di Napoli, hanno evitato che lo scontro tra il gruppo che si era formato intorno a Emanuele Libero Schiavone, da poco scarcerato, e quello connesso ai Bidognetti, attivo nello smercio di narcotici, potesse degenerare in una sanguinosa faida. Le spedizioni punitive, le stese in piazza, i raid di piombo contro le abitazioni, sembrano essere tornati a rappresentare il passato.

C’è calma, adesso. Ma quanto accaduto, visto il peso dei soggetti coinvolti, presto o tardi, rischia di determinare conseguenze violente. Se Emanuele Libero Schiavone dallo scorso giugno è tornato ad essere inoffensivo (perché rispedito in carcere – con l’accusa di armi e spaccio di narcotici), chi aveva iniziato a sostenerlo nella sua scalata criminale, sotto traccia si sta muovendo. E, a quanto pare, lo starebbe facendo confrontandosi con alcuni dei soggetti originari del napoletano che avevano dato ospitalità al figlio di Sandokan nel quartiere Santa Lucia, al Pallonetto, zona storicamente controllata dagli Elia, gruppo contrario all’Alleanza di Secondigliano (che sostiene, invece, i Bidognetti) ma da anni in fase decadente.

I giovani dell’Agro aversano che aveva assoldato Emanuele Libero per rituffarsi nei business criminali e questi soggetti napoletani si sarebbero visti in alcune occasioni su un lido a Castelvolturno, struttura che indirettamente sarebbe connesso a persone legate all’area Zagaria. Incontri tesi a tracciare il percorso da intraprendere in attesa dell’eventuale ritorno sul territorio di Emanuele Libero. Quest’ultimo, poco dopo essersi messo il carcere alle spalle (tornò in libertà, dopo 12 anni, il 15 aprile scorso), aveva riallacciato i rapporti con vari soggetti storicamente fedeli agli Schiavone e contemporaneamente aveva allestito, secondo la Dda, una rete di pusher attiva in piazza Mercato con la complicità di Francesco Reccia, figlio di Oreste Reccia Recchie ‘e lepre, esponente esperto del clan dei Casalesi. Sandokan jr, intenzionato a tornare in capo, avrebbe provato a chiedere una quota degli introiti garantiti dagli affari che conduceva a Casale la compagine vicina ai Bidognetti, ma da quest’ultima aveva ricevuto un secco no.

Era il periodo in cui era ancora in piedi la collaborazione con la giustizia del padre, Francesco Schiavone Sandokan, elemento che rendeva agli occhi delle altre anime del clan dei Casalesi debole la figura di Emanuele Libero. E così il giovane, per dare un segnale di forza, avrebbe tentato anche di realizzare una spedizione punitiva nei confronti di uno dei soggetti della compagine che non voleva riconoscergli una parte degli incassi, ma l’operazione non andò a buon fine. E in pochi giorni, da aggressore si trasformò in potenziale vittima. Per quale ragione? Perché la gang che inneggia a Gianluca Bidognetti, figlio Cicciotto ‘e mezzanotte prima sparò diversi proiettili in piazza Mercato (era la sera del 7 giugno), quartier generale di Sandokan jr, poi andò a sparargli contro la sua abitazione di via Bologna e alcune ore dopo contro quella del fidato Reccia a San Cipriano. Per riorganizzare l’offensiva, Schiavone e il sanciprianese trovarono rifugio a Napoli, dove sono stati individuati e arrestati dai carabinieri.

Clan dei Casalesi e nozze. Da Schiavone 50mila euro a Bidognetti per il matrimonio…

La base di spaccio di via Taormina controllata da Monaco e da albanesi. Lì…

I contatti con ex moglie e figlio prima del pentimento flop. Francesco Schiavone Sandokan…

Ivanhoe Schiavone torna a Casal di Principe, rischio faida

Revocato il programma di protezione a Francesco Sandokan Schiavone. Il capomafia torna al 41…

‘Gennaro e Vincenzo’: si stringe il cerchio intorno ai nuovi alleati di Emanuele Libero…

© RIPRODUZIONE
RISERVATA

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome