ROMA – Tornano a crescere i consumi di elettricità nel 2021. L’incremento è del 5,6% rispetto all’anno precedente. Riprendendo la posizione che avevano abbandonato nel 2019, e cioè prima dell’emergenza Covid. A questo si aggiunge anche un record per le rinnovabili; in particolare per la produzione di fotovoltaico e eolico mai così in alto. Questi gli elementi principali contenuti nell’analisi di Terna – la società che gestisce la rete elettrica nazionale – sul 2021 in cui il fabbisogno italiano si attesta “a 318,1 miliardi di kWh (kilowattora)”; e anche su dicembre viene confermata la tendenza positiva, che ha caratterizzato il 2021, con un più 5,9% sul 2020.
Secondo Terna nel 2021 i consumi di energia elettrica in Italia sono tornati “sostanzialmente ai valori del 2019, recuperando il forte calo fatto registrare nel 2020”. Rispetto all’indice Imcei – che monitora in maniera diretta i consumi industriali di circa mille clienti, i cosiddetti energivori che in questo periodo di prezzi in volata stanno pagando sulla propria attività il costo elevato delle bollette – i dati provvisori di Terna indicano che “i consumi industriali sono cresciuti del 10,5% rispetto al 2020, trainati in particolar modo dai settori della meccanica e della siderurgia”.
Intanto buoni risultati per le rinnovabili, in particolare per il fotovoltaico e l’eolico: “Le fonti rinnovabili – mette in evidenza Terna – hanno coperto il 36% della domanda, con fotovoltaico ed eolico ai livelli di produzione più alti di sempre” grazie alle condizioni climatiche favorevoli, che hanno permesso un maggior uso degli impianti. Nonostante il record di produzione e il ritorno sui volumi del 2019, per le rinnovabili c’è stato però “un contenuto incremento della potenza installata”.
La mappa della distribuzione territoriale – rileva Terna – è “ovunque in crescita: +5,2% al Nord, +6,4% al Centro e 5,9% al Sud e nelle isole”. La domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta “per l’86,5% con produzione nazionale e per la quota restante (13,5%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero”. La produzione nazionale netta (278 miliardi di kWh) è risultata in aumento del 2,4% rispetto al 2020. In crescita le fonti di produzione eolica (+10,8%), termica (+3,8%) e fotovoltaica (+2,1%). In flessione le fonti di produzione idrica (-5,4%) e geotermica (-2,1%). Il saldo import-export regala un dato in crescita del 33% per un effetto combinato della diminuzione dell’export (-50%) e di un aumento dell’import (+17%).
di Tommaso Tetro