MILANO – Calano i roghi rispetto a un anno fa ma aumentano nel confronto conb gli ultimi mesi: sono i dati del monitoraggio mensile sulla Terra dei Fuochi condotto dall’ufficio della prefettura di Napoli incaricato per il contrasto al fenomeno dei roghi di rifiuti nella regione Campania: si conferma il trend positivo pluriennale (dal 2020) nel maggio 2022 con 102 incendi di rifiuti contro i 128 delle stesso mese dell’anno scorso e i 161 nel maggio 2020, quando ancora l’Italia viveva il primo lockdown per la pandemia.
Meno positivo è il confronto con i mesi precedenti: il dato è in aumento rispetto a gennaio (64 roghi), febbraio (63), marzo (90), aprile (57). Si conferma la stagionalità del fenomeno conl’aumento dei roghi nei territori dei comuni costieri del Casertano, già cominciati nello scorso aprile, e con le con le avvisaglie della stagione estiva che solitamente è la più attraversata dal fenomeno.
Forte anche la connessione con il numero dei dimoranti (il numero di roghi in aree urbane dove esistono carenze strutturali nel sistema di raccolta è direttamente proporzionale al numero dei residenti). Gli incendi presso i campi Rom sono stati il 7,5% del totale.
Guardando ai dettagli di maggio 2022: 89 roghi sono avvenuti in provincia di Napoli e 13 in quella di Caserta; 1705 sono stati i pattugliamenti delle forze armate e di polizia; 39 attività produttive controllate e 19 sequestrate; dei 173 veicoli sottoposti a controllo 46 sono stati sequestrati e identificate 223 persone di cui 31 denunciate (ma nessuno arrestato) e 39 sanzionate.
Elevato il dato sui nuovi siti di sversamento dei rifiuti (162) e le sanzioni amministrative per oltre 1 milione e 300mila euro superiori di quasi 10 volte a quelle del 2021 (151mila euro). Numeri figli da un aparte dell’aumento dell’attività di contrasto che da questo mese di maggio ha adottato un nuovo modello di controlli sul territorio ‘a sorpresa’, sempre concentrati sulle attività di trasporto abusivo e scarico di rifiuti, senza trascurare le attività e le filiere produttive.
L’Ufficio segnala anche però la relazione inversa fra il diminuire dei roghi e degli incendi e l’aumentare degli abbandoni. “Ciò perché l’azione di contrasto – si legge nella relazione – da parte dell’apparato delle forze di polizia e del contingente militare ‘Terra dei fuochi’ può essere efficace nella fase repressiva, ma non può rimuoverne le cause, che risiedono appunto in sversamenti e abbandoni sui quali può incidere soltanto un decisivo e complessivo miglioramento del ciclo dei rifiuti”.
LaPresse