Terremoto da incubo, 13 le persone ferite. I Campi Flegrei fanno paura

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Naples, 03-13-2025 earthquake at Campi Flegrei of 4.4 in the photo the Bagnoli neighborhood the most affected. in the photo a citizen shows the damage caused by the shock (Photo by Alessandro GarofaloLaPresse)

NAPOLI – La più forte degli ultimi quattro decenni, come già successo lo scorso 20 maggio. Stavolta, però, la paura è stata ancora più grande perché l’orario – venticinque minuti dopo l’una – è di quelli scomodi, è di quelli che fanno vibrare l’anima, che fanno avvilire perché il buio sa come metterci il suo. Dopo quanto accaduto ieri notte, i Campi Flegrei e il fenomeno del bradisismo rappresentano criticità da stato di mobilitazione. Ieri pomeriggio il ministro Nello Musumeci ha firmato il decreto per disporre la mobilitazione straordinaria del Servizio nazionale di Protezione civile per l’area dei Campi Flegrei. A invocare il decreto era stato il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Lo stesso Musumeci ha sottolineato che il “provvedimento si è reso necessario a supporto della Regione Campania, per fronteggiare la situazione di criticità determinatasi con lo sciame sismico, con numerosi eventi molto superficiali, di cui uno di magnitudo 4.4, che ha determinato una grave situazione di pericolo per l’incolumità delle persone e per la sicurezza dei beni pubblici e privati. È stata così accolta la richiesta del presidente della Regione, dopo la rapida istruttoria del Dipartimento nazionale di Protezione civile”.

“Per meglio operare nella difficile situazione – ha proseguito il ministro -, lo stesso Dipartimento assicurerà così il coordinamento dell’intervento del Servizio nazionale della Protezione civile e del volontariato organizzato di altre Regioni, a supporto delle strutture regionali campane. L’obiettivo è concorrere a fornire, in caso di necessità, l’assistenza e il soccorso alle popolazioni interessate”. La terra, si diceva, è tornata a tremare nei Campi Flegrei in piena notte, all’1.25. Una scossa di magnitudo 4.4, con epicentro sul lungomare di Pozzuoli, avvertita a Napoli e stavolta in tutti i quartieri della città, non soltanto nella zona occidentale. E’ stata una notte di paura per molti residenti, scesi in strada e non più rientrati nelle loro abitazioni per il timore che la scossa potesse ripetersi. A Bagnoli, non lontano dall’epicentro, è crollato il solaio all’interno di un appartamento e le macerie hanno investito un uomo, poi estratto dai Vigili del fuoco e che ha riportato per fortuna solo ferite lievi. Sono subito scattate le verifiche di stabilità sugli edifici da parte dei vigili del fuoco, intervenuti con 6 squadre del Comando di Napoli, supportate da squadre giunte in rinforzo da Caserta, Avellino, Benevento e Salerno.

Nessun danno strutturale, ma diverse crepe e cadute di calcinacci: chiusa una scuola, il “Viviani” di via Manzoni a Posillipo, così come la chiesa di Sant’Anna a Bagnoli per danni alla torre campanaria e alla facciata. A Pozzuoli un palazzo è stato evacuato. Il sindaco puteolano Luigi Manzoni ha deciso di chiudere le scuole su tutto il territorio comunale per permettere verifiche puntuali sulla stabilità degli edifici, stessa decisione presa dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ma limitatamente al territorio della Decima Municipalità, che comprende i quartieri di Fuorigrotta e Bagnoli. Nessun problema, al contrario, a Bacoli e Quarto. Lo stato di mobilitazione consente al sistema territoriale di mobilitare le sue risorse e chiedere il concorso delle risorse nazionali, anche prima della dichiarazione dello stato di emergenza. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiamato il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, dopo la scossa di terremoto avvertita la scorsa notte nella zona dei Campi Flegrei e in città. Il Capo dello Stato ha voluto sincerarsi della situazione e ha espresso vicinanza alla città.

La forte scossa ha però risvegliato i timori sulla situazione nell’area dei Campi Flegrei, da sempre interessata dal fenomeno bradisismico. Nel corso di un punto stampa convocato nella sede dell’Osservatorio Vesuviano, la direttrice del Dipartimento Vulcani dell’Ingv, Francesca Bianco, ha rassicurato: “Per ora non misuriamo alcun tipo di processo che ci dia evidenza di un’eruzione imminente. I dati non ci dicono che c’è una risalita di magma verso la superficie”. Il terremoto è stato particolarmente avvertito a Napoli e in tutta la provincia perché “è stato caratterizzato da una direttività dell’evento molto sviluppata e marcata, una trasmissione dell’energia verso est”, quindi verso il capoluogo.
La paura dei residenti ha provocato più disordini. È successo all’ex base Nato proprio di Bagnoli, una delle aree che dovrebbero accogliere le persone in caso di emergenza, dove ci sono stati momenti di caos tra alcuni dei tanti cittadini intenzionati a trascorrere lì il resto della notte e le forze di polizia. “Fateci entrare”: i residenti hanno finito per sfondare i cancelli per trascorrere la notte in macchina nell’ex base militare. Le forze dell’ordine hanno cercato di contenere la protesta e sono nati dei diverbi, che però si è placata solamente quando i cittadini sono riusciti ad aprire i cancelli. A Bagnoli, in via Rodolfo Morandi, 10 famiglie sono sfollate. Abitano in una palazzina a quattro piani. Tra i senza casa dopo le prime verifiche, ci sono anche bambini, uno dei quali di appena 20 giorni.

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