ROMA (LaPresse) – “Il fatto che l’Italia sia fino a oggi rimasta immune da attentati di questa matrice, nulla toglie alla pericolosità della minaccia e ai rischi concreti cui il nostro Paese è esposto. Anche per il suo impegno in diversi teatri internazionali”. Così il ministro dell’Interno Matteo Salvini, parlando davanti alle commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato, sulle linee programmatiche del dicastero.
Il peso dei flussi migratori sui rischi del terrorismo
“In questo contesto, non va sottovalutata anche l’eventualità che i flussi migratori possano rappresentare un veicolo. Sia per l’arrivo di soggetti esposti a processi di radicalizzazione che per infiltrati da organizzazioni terroristiche. Al fine di compiere azioni violente, anche in altri Paesi. Del resto, le indagini svolte hanno documentato come, in diversi casi, gli autori di feroci attacchi avvenuti in Paesi Europei o i loro fiancheggiatori sono transitati o hanno soggiornato in Italia. Mantenendovi anche dei collegamenti”.
Il bilancio di Salvini
Prosegue il ministro: “E’ per questo motivo che saranno particolarmente approfondite le verifiche dei soggetti in transito presso le zone di sbarco più sensibili. A tale ultima attività contribuiscono anche i guest officer di Europol. La cui azione, dopo i controlli di sicurezza di primo livello espletati negli hotspots italiani con la collaborazione di Frontex, si concentra sui soggetti che destano sospetti. E appaiono dunque meritevoli di ulteriori controlli. Questa collaborazione è una declinazione particolare di una più ampia strategia che vede il suo punto di forza nella massimizzazione dell’interscambio informativo tra le forze dell’ordine e l’intelligence. E che si realizza nell’ambito del Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo (C.A.S.A.) operante al Ministero dell’interno”.