NAPOLI – “In Regione è stato presentato un ridicolo testo di legge elettorale. Si tratta di un salva De Luca, una legge sartoriale ad personam. La Schlein ora cosa dice ai suoi consiglieri regionali? Il Pd è contro il terzo mandato a Roma ed a favore del terzo mandato a Napoli?”. A porre le domande è il senatore di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone. E la risposta del Partito democratico, come spesso avvenuto negli ultimi tempi, è un glaciale silenzio. Domani comincerà la vera e propria resa dei conti con il dibattito in commissione in Regione sui testi presentati da Mario Casillo (Pd) e Giuseppe Sommese (Azione) che cambiano la legge elettorale in Campania. Sbarramento al 3%, no a sindaci candidati, anche per quanto riguarda i piccoli comuni, no al terzo mandato, ma non per De Luca visto che per la nuova legge conterebbe solo il mandato in corso. L’imbarazzo tra i dem è palpabile. Perché Schlein è stata chiarissima sul no all’introduzione di questa possibilità, specie in Campania dove con De Luca i rapporti non sono mai stati idilliaci. Però il gruppo regionale, con il suo capogruppo recordman di preferenze la proposta l’ha presentata eccome. E allora è il caos. E ieri in Irpinia a una convention alla quale sono intervenuti diversi big democrat tutti si sono trincerati dietro delle non risposte alle domande che pure sono state poste. Fulvio Bonavitacola, braccio destro di De Luca, è rimasto in silenzio sulla questione, Maurizio Petracca ha invitato il partito all’unità, mentre Antonio Misiani, commissario regionale del Partito (sì, i congressi sono bloccati da tempo immemore e di dare dei dirigenti locali al Pd proprio non se ne parla), ha risposto che la linea “è chiara e resta quella”. Cioè che il Nazareno non ha alcuna intenzione di dare il suo placet all’operazione che lascerebbe intatto il potere elettorale di De Luca, visto che lo sbarramento al 3% non è mai stato un problema per le sue liste e che comunque potrebbe accorparne qualcuna anche in caso di candidatura lontano dall’ombrello del Pd. Ieri De Luca ha parlato dal Vallo di Diano, ribadendo la sua intenzione di tirare dritto: “Le nostre famiglie contano più delle bandiere di partito e su questa linea andremo avanti. Non ci sono dubbi. Abbiamo ancora tante battaglie da fare”. Tra i dem la maggior parte tace. Ma c’è chi ha il coraggio di prendere posizione, come fa rispondendo alle nostre domande la consigliera regionale Bruna Fiola: “La proposta di legge del Pd è corretta, anzi arriva anche in ritardo rispetto a quello che è stato il percorso di questi anni. Proprio perché non c’era lo sbarramento per tutte le liste piccole che sono state fatte la volta scorsa, il Pd ha perso otto consiglieri regionali. In questo modo si salvaguarda in maniera corretta la maggioranza, perché essere parte di un partito è una garanzia per tutti. E’ stato raggiunto un accordo su proposte giuste. Il terzo mandato? C’è un dibattito aperto. Per ora il no del partito l’ho letto dai giornali, ora mi aspetto, come è giusto che sia, che qualcuno ne parli col gruppo regionale. Come non voglio leggere diktat di De Luca tramite i media, non voglio avere lo stesso trattamento da parte del partito. Intanto finora non ho sentito nessuno del Pd opporsi alla proposta di introdurre il terzo mandato in Puglia. Bisogna essere coerenti e avere una posizione univoca in tutta Italia”, ha concluso la consigliera regionale.