La questione del tesseramento Pd (con relativi strascichi giudiziari e accuse agli esponenti che hanno pagato le quote per più tessere) dovrà essere affrontata a livello nazionale, così come quella del terzo mandato. Lo dichiara a “Cronache” il commissario regionale del partito democratico Antonio Misiani, che annuncia la visita in Campania di Elly Schlein. Il segretario nazionale arriverà l’8 maggio per la campagna elettorale delle Comunali, con tappe a Marcianise, Torre del Greco e Scafati. Intanto, la settimana prossima Misiani incontrerà i parlamentari eletti in Campania (i deputati Roberto Speranza, Marco Sarracino, Stefano Graziano e Piero De Luca e i senatori Dario Franceschini e Susanna Camusso). “Parleremo – dice il commissario – delle sfide che attendono il Pd campano: la battaglia contro l’autonomia differenziata, in difesa della sanità pubblica, per la legalità. Insomma, i temi su cui stiamo pensando di incentrare l’iniziativa politica”.
Una ferita rimasta aperta è quella del tesseramento: il “caso Caserta” ha impedito lo svolgimento del congresso regionale Pd, dato che non è stato possibile completare la platea degli elettori. Si pone anche il problema degli esponenti che hanno pagato le quote per diverse tessere, causando l’annullamento di queste iscrizioni. “Dobbiamo discuterne con l’organizzazione nazionale e terremo una riunione per questo”.
Quanto al terzo mandato per il governatore Vincenzo De Luca, Misiani ribadisce che “è una questione di competenza nazionale. Credo che il partito democratico debba concentrarsi sull’attività di governo, negli enti nei quali governa. Il segretario ha detto con chiarezza come la pensa e io condivido il suo pensiero”.
Episodio recentissimo è il flop del consiglio comunale a Napoli per mancanza del numero legale: potrebbe trattarsi di un campanello d’allarme per lo schema del “campo largo” che si vuole riproporre anche altrove. Misiani, però, getta acqua sul fuoco: “Non ingigantirei l’episodio e non lo caricherei di significati politici che non ha”.
E sulla questione dell’autonomia differenziata ieri è intervenuto il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli, durante un evento organizzato dalla Scuola politica della Lega a Milano. Sulla circostanza che metà delle Regioni protesta per l’autonomia, “è una cosa che non esiste. Dieci Regioni italiane hanno chiesto ulteriori forme di autonomia, che equivalgono al 74% della popolazione. Ci sono quattro Regioni a guida Pd che dicono di essere contrarie. Peccato che Campania ed Emilia-Romagna sono tra i richiedenti di forme particolari di autonomia e l’Emilia-Romagna ha sottoscritto un’intesa. Non si può essere autonomisti quando governa il Pd e centralisti quando governa il centrodestra”.
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