MILANO – L’ amministratore delegato di Tesla Elon Musk ha accusato la Securities and Exchange Commission (SEC) statunitense di voler raffreddare il suo diritto di parola. Lo riferisce la Cnbc sul suo sito web. E di averli presi di mira in modo improprio con un’indagine per punire Musk per essere stato un critico in maniera esplicita verso il governo. Nella lettera indirizzata al giudice distrettuale degli Stati Uniti Alison Nathan a Manhattan, che ha presieduto l’accordo con la SEC del 2018 derivante dal tweet di Musk secondo cui si era assicurato finanziamenti per rendere potenzialmente privata Tesla, la SEC viene accusata di “raffreddare” il diritto alla libertà di parola di Musk.
“La SEC sembra prendere di mira il signor Musk e Tesla per indagini inesorabili soprattutto perché il signor Musk rimane un critico esplicito del governo; gli sforzi smisurati della SEC sembrano calcolati per ‘raffreddare’ il suo esercizio dei diritti del Primo Emendamento piuttosto che per far rispettare le leggi generalmente applicabili in modo imparziale”, ha scritto Alex Spiro, avvocato di Musk e Tesla. L’agenzia inoltre non avrebbe ancora distribuito 40 milioni di dollari agli azionisti come concordato.
L’autorità di regolamentazione finanziaria sta cercando di determinare se Musk e Tesla abbiano rispettato un accordo transattivo riveduto che l’agenzia ha stipulato con loro nel 2019.
La SEC ha accusato Musk nel settembre 2018 di aver rilasciato dichiarazioni “false e fuorvianti” agli investitori .
La Sec, l’ente regolatore di Borsa americano, ha fatto causa ad Elon Musk e a Tesla per frode in merito al presunto progetto di delisting dell’azienda. La US Securities and exchange commission prende così i suoi provvedimenti dopo il tweet con cui, il 7 agosto, il fondatore e Ceo dell’azienda delle supercar elettriche si diceva intenzionato a tornare alla gestione “privata” di Tesla, un progetto poi abbandonato. Nel tweet sul possibile delisting Musk si diceva disponibile a ricomprare le azioni Tesla sul mercato a un prezzo di 420 dollari ciascuna e che l’operazione era resa possibile dal sostegno finanziario di un fondo di investimento saudita. A fine agosto Musk aveva fatto sapere cdi avere rinunciato all’ipotesi delisting.
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