Teverola, corruzione: la Procura chiede 7 arresti

La Procura di Napoli Nord ha chiesto l’arresto di Tommaso Barbato, sindaco dal 2019 allo scorso giugno, di Pasquale De Floris, attuale capogruppo di maggioranza, di Pasquale Buonpane, assessore al tempo di Barbato e adesso esponente della minoranza, dell’ex sindaco Biagio Lusini, dell’imprenditore Angelo Morra, di Davide Vargas, ex-dirigente dell’Urbanistica di Teverola e già assessore a Trentola Ducenta, e di Pasquale Schiavone, 80enne di Teverola, storico titolare dei terreni dove è in corso l’imponente lottizzazione oggetto dell’inchiesta. Ai 7 indagati, da ritenere innocenti fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile, la Procura di Napoli Nord contesta il reato di corruzione e il prossimo 8 ottobre affronteranno l’interrogatorio preventivo con il giudice Daniele Grunieri. Con la nuova riforma del ministro Carlo Nordio, per alcune ipotesi di reato, dopo che il pm chiede la misura cautelare, il giudice, prima di decidere, è chiamato a interrogarli sulle contestazioni che vengono fatte loro dal pm. La Procura ha chiesto al giudice di applicare ai 7 la misura cautelare domiciliare. Ad assistere gli indagati, gli avvocati Luigi Iannettone, Carlo De Stavola, Mario Griffo, Giuseppe Pellegrino e Alessandro Caputo.

Biagio Lusini


Come detto, il tema centrale dell’attività investigativa, condotta dai carabinieri del Gruppo di Aversa e coordinata dal pubblico ministero Cesare Sirignano, è rappresentato dalla lottizzazione sui terreni Schiavone, dove è in corso una massiccia costruzione di appartamenti. Le presunte condotte illecite si sarebbero consumate nel periodo in cui a guidare il Comune c’era Barbato. E il sindaco e gli altri amministratori coinvolti, stando all’ipotesi della Procura, avrebbero favorito illegalmente gli imprenditori impegnati a vario titolo nella lottizzazione. Morra ha comprato la maggior parte dei terreni, lasciando a Schiavone un piccolo lotto; una ditta riconducibile a De Floris, invece, si sta occupando della costruzione. L’indagine si è concentrata a ricostruire come queste aree siano diventate edificabili e a verificare se dietro questa mutazione urbanistica ci siano state promesse di beni e dazioni di denaro fatte dagli imprenditori agli amministratori. Altro argomento dell’inchiesta riguarda i lavori di via Roma in relazione al quale è indagato ,Carlo Verde, di Parete, titolare della ditta che si stava occupando dei lavori (fino a quando la società non è stata raggiunta da un’interdittiva antimafia). Per lui non è stata chiesta la misura cautelare.

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