TEVEROLA – Video deliranti e foto oscene. E nella notte tra ieri e martedì le bombe: Alessandro D’Angelo, 41enne, sarebbe arrivato perfino a lanciare ordigni artigianali verso l’abitazione dell’ex compagna. Non avrebbe mai accettato la fine del rapporto. Da qui l’escalation dei suoi presunti atteggiamenti minacciosi e pericolosi nei confronti della donna.
Tre, in totale i petardi che D’Angelo, dicono gli investigatori, ha fatto esplodere. Il primo sarebbe stato scagliato verso la casa della ex situata a Teverola, in via San Lorenzo. Successivamente il 41enne si sarebbe recato presso la dimora del fratello della vittima e lì, dicono i militari, ha lanciato il secondo facendolo esplodere nel cortile. Dopo, stando a quanto sostenuto dall’accusa, è tornato nei pressi dell’appartamento della donna, ma quando ha lanciato la terza bomba sul posto ha trovato i carabinieri. D’Angelo avrebbe cercato di sfuggire alla cattura, ma a seguito di un breve inseguimento è stato fermato.
L’uomo, residente a Carinaro, in una zona al confine con Gricignano d’Aversa, è stato ammanettato dai militari dell’Arma per atti persecutori.
L’operazione che ha portato l’uomo in manette è stata condotta dai carabinieri della stazione di Teverola, supportati dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile del Gruppo di Aversa e della Cio di Napoli.
Fondamentale è stata la denuncia della vittima grazie alla quale gli investigatori hanno immediatamente ricostruito la dinamica dell’episodio inserendolo in quello che hanno ritenuto “un quadro più ampio di reiterate minacce e maltrattamenti subiti dalla donna”. Infatti era già stato attivato sul caso dalla Procura di Napoli Nord il ‘codice rosso’.
Fortunatamente l’esplosione degli ordigni non ha causato né feriti né danni a cose.
Quando ha fatto esplodere la prima bomba, a quanto pare, sarebbe stato visto anche da una cittadina che è stata già interrogata dai carabinieri.
Alessandro D’Angelo è stato sottoposto ai domiciliari, a disposizione della competente autorità giudiziaria. La paura è che nonostante gli arresti in casa, se fossero conformate le accuse contestategli dalla Procura, possa continuare ad avere comportamenti pericolosi nei confronti della donna.