Teverola. Mazzette per ottenere dal Comune permessi a costruire: 8 misure cautelari

Questa mattina l'ordinanza notificata dai carabinieri

Tommaso Barbato e Biagio Lusini

Corruzione in Comune: il gip Daniele Grunieri ha disposto otto misure cautelari. Arresti domiciliari per Biagio Lusini e Tommaso Barbato, entrambi ex sindaci, Gennaro Pitocchi, ingegnere, e Pasquale De Floris, già capogruppo di maggioranza durante l’amministrazione di Gennaro Caserta (estraneo all’inchiesta). Divieto di dimora a Teverola, invece, per Pasquale Buonpane, assessore durante la sindacatura di Barbato; Angelo Morra, imprenditore; Alessandro Pisani, dipendente dell’ufficio tecnico; e Teresa La Palomenta.

Tra i temi al centro dell’inchiesta, coordinata dai pm Cesare Sirignano e Patrizia Dongiacomo della Procura di Napoli Nord, ci sono la lottizzazione Schiavone (nell’area Madama Vincenza), la realizzazione di Palazzo Miniero e i lavori in via Verde. Oltre agli otto destinatari del provvedimento restrittivo, ci sono altre sette persone indagate a piede libero per le quali la Procura aveva chiesto misura, ma il gip ha rigettato l’istanza.

Il lavoro svolto dai carabinieri del Nucleo investigativo di Aversa, a detta degli inquirenti, ha fatto emergere condotte corruttive in relazione al rilascio dei permessi a costruire dall’ufficio tecnico. Un presunto giro di mazzette in cui sarebbero coinvolti amministratori, uomini d’affari e tecnici per costruire violando le regole.

In relazione alla lottizzazione Schiavone, la Procura ritiene che sia stata data, nel 2021, una mazzetta di 15mila euro data a Tommaso Barbato e Pasquale Buonpane, allora rispettivamente sindaco e assessore. In cambio, avrebbero dovuto favorire il rilascio di un permesso a costruire a Davide Vargas (indagato a piede libero), al tempo responsabile dell’area tecnica, in favore di Pasquale Schiavone, proprietario dei terreni in località Madama Vincenza, dove era in progetto la costruzione di quello che sarebbe stato chiamato Parco Iris. Quei permessi, ritenuti illegittimi, venivano poi volturati alla ditta Delfi, amministrata da Angelo Morra, i cui soci erano i figli (non indagati) di Biagio Lusini, ex sindaco e in quel periodo consigliere di minoranza (nel 2019 si era candidato alla guida di una civica sfidando proprio Barbato nella corsa alla fascia tricolore). Lusini, secondo gli inquirenti, avrebbe fatto da intermediario nella presunta mazzetta, consegnando i 15mila euro ricevuti da Schiavone al sindaco e all’assessore.

Secondo la Procura di Napoli Nord, hanno avuto un ruolo importante in questa presunta vicenda corruttiva anche l’ingegnere Gennaro Pitocchi, in qualità di tecnico privato, persona di fiducia di Lusini e in rapporti con la Delfi (è stato anche direttore dei lavori per la realizzazione degli appartamenti), e Pasquale De Floris, al tempo consigliere comunale. Vargas, sostiene la Procura, aderendo a questo supposto sistema di illeciti amministrativi, avrebbe beneficiato di lavori di ristrutturazione a prezzo di costo presso l’abitazione della compagna, situata a Napoli, eseguiti dalla società di De Floris, la D.F. Costruzioni, che poi si è occupata del cantiere, afferma l’accusa, del Parco Iris.

Le persone raggiunte da misura cautelare sono da ritenere innocenti fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile.

Corruzione in Comune e permessi facili: fari sul terreno dei familiari di De Floris

Corruzione in Municipio. Spunta una mazzetta da 15mila euro per il Parco Iris. Arrivano…

Corruzione in Municipio, la Procura: Barbato al soldo dell’entourage di Lusini. L’elenco dei 15…

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome