Thailandia, assolto dalla pena di morte Denis Cavatassi

L'uomo nel 2011 era stato accusato di aver assassinato un suo collega

ROMA – E’ stato assolto e presto potrà tornare in Italia Denis Cavatassi, il cittadino italiano che dal 2011 era detenuto in Thailandia e su cui da due anni pendeva la condanna alla pena di morte. Lieto fine per una vicenda giudiziaria lunga e tortuosa, che si conclude oggi con l’assoluzione dell’uomo.

Thailandia, il ministro Moavero Milanesi: “Cavatassi potrà tornare presto in Italia”

La buona notizia è stata diffusa dal Ministro degli Affari Esteri Enzo Moavero Milanesi. Il ministro ha confermato l’assoluzione da parte della Corte Suprema thailandese di Cavatassi. “La buona notizia dell’importante sentenza della Corte Suprema della Thailandia consentirà a Denis Cavatassi consentirà di rientrare presto a casa in Italia e riabbracciare i suoi familiari. Gli italiani in difficoltà all’estero devono sapere che possono sempre contare sull’assistenza e l’aiuto efficace della Farnesina. Nessuno viene lasciato solo, pur nell’inevitabile riserbo che la delicatezza di tante situazioni impone”, ha dichiarato Moavero Milanesi, come riporta una nota della Farnesina.

La vicenda giudiziaria

L’uomo era finito in manette nel 2011 insieme ad altri tre thailandesi. Le autorità thailandesi lo avevano accusato di aver commissionato l’omicidio del suo socio d’affari, il toscano Luciano Butti, assassinato a Phuket. Cavatassi era il principale indiziato, poiché gestiva insieme alla vittima un ristorante sull’isola di Phi Phi. Nei confronti di Butti vantava crediti, ecco perché le indagini lo individuarono subito come sospetto numero uno. Dopo cinque anni, le autorità avevano condannato Cavatassi alla pena di morte. Un incubo nel quale l’uomo ha vissuto dal 2016 ad oggi, in cui la Corte Suprema thailandese ha deciso per la sua assoluzione.

La complessa vicenda di Denis Cavatassi è stata seguita sin dal primo momento e costantemente dall’Ambasciata d’Italia a Bangkok che, in stretto raccordo con il ministero degli Affari Esteri. Al connazionale è stata assicurata l’assistenza al e l’interlocuzione con le competenti autorità thailandesi sin da subito.

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