MILANO (AWE/LaPresse) – Continua lo scambio di accuse e repliche tra i due principali azionisti di Tim. Il fondo Elliott ha risposto alle critiche ai vertici della società formulate nei giorni scorsi dai francesi di Vivendi. “La governance sta fallendo” avevano attaccato i transalpini, definendo “disastrosa” la gestione del gruppo. “Vivendi è caduta vittima di quella visione di breve termine che essa stessa aveva precedentemente criticato”, replica il fondo attivista di Paul Singer.
Scambio di battute tra i due principali azionisti di Tim
Elliott non concorda sulla definizione di una gestione “disastrosa”, soprattutto perché il giudizio arriva “dopo appena 4 mesi”. Mentre la società che fa capo a Vincent Bolloré “ha avuto il controllo per anni”. E fa notare che i manager alla guida del gruppo sono stati scelti proprio dai francesi. Nella nota del fondo Usa viene bollata come fuorviante l’accusa da parte di Vivendi di non aver rispettato la promessa di raddoppiare le quotazioni delle azioni Tim.
La valutazione presentata da Elliott
Elliott precisa di non aver fatto alcuna promessa al mercato. Ma di aver “presentato una sua valutazione sulla potenziale creazione di valore in una prospettiva di medio periodo”. Agli azionisti, Elliott chiede di dare tempo al cda per dimostrare di poter portare valore in un momento difficile per il mercato azionario italiano. E, in generale, per le società di telecomunicazioni. “Se Vivendi ritiene che ci sia bisogno di nuove idee, Elliott ben accoglierebbe il suo aiuto”, conclude la comunicazione, aprendo a una collaborazione in consiglio di amministrazione.
Le dichiarazioni del presidente Fulvio Conti a Cernobbio
Lunedì mattina, intanto, il cda ha discusso i meccanismi e i processi legati all’asta per l’assegnazione delle frequenze 5G. Come anticipato dal presidente Fulvio Conti a Cernobbio, è stato confermato l’ampio mandato al management per la presentazione di offerte e la partecipazione all’asta. “Tim è leader di mercato anche per il suo sviluppo tecnologico. Ogni anno investiamo 1,9 miliardi in ricerca e sviluppo. È chiaro che dobbiamo partecipare, è parte integrante della nostra strategia”, aveva detto Conti.
“Sparkle non si vende”, la promessa di Di Maio
Resta alta la tensione attorno alla società tlc, anche in relazione al caso dell’avvio del processo di vendita della controllata Sparkle. “Sta iniziando” ha rivelato al Forum Ambrosetti il presidente di Tim. All’indomani è arrivato l’altolà del governo: “Non permetteremo che si venda Sparkle”, ha avvertito il vicepremier Luigi Di Maio, spiegando che nella rete di Sparkle ci sono informazioni sensibili. L’a.d. di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, si è espresso sul caso dicendo di concordare sul fatto che per la cessione serve l’ok del governo.
Tutte le questioni resto sul tavolo in vista del prossimo cda, il 24 settembre, quando il board dovrebbe fissare la data per l’assemblea dei soci chiamata a nominare la società di revisione dei conti. Un’occasione in cui Bolloré potrebbe puntare una rivincita e a riprendere il controllo del cda.
di Simone Gorla